giovedì, 25 Aprile 2024
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La risposta del Sindaco

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Il pesante attacco di Giuseppe Penzo all’operato dell’amministrazione ha suscitato la reazione del sindaco Giuseppe Casson, che trova assolutamente infondate le accuse del conduttore e opinionista radiofonico.
In primis riguardo al problema economico, che non è certamente una scusa per nascondere “l’inerzia di governo”, come afferma Penzo.
“Il programma è stato elaborato quando la media dei finanziamenti agli Enti locali da parte dello Stato era di circa 15 milioni all’anno — spiega il sindaco – ma la nostra amministrazione ne ha ricevuti solo otto. Ciò ha determinato scelte impopolari come l’applicazione dell’Irpef per poter continuare a garantire almeno i servizi ordinari”.
Senza contare che sono cessati gli stanziamenti della Legge Speciale. Anzi, molto è stato fatto proprio su questo fronte: grazie all’impegno al comitatone a Roma si è riusciti a sbloccare 7,5 milioni che dovrebbero essere impiegati per la salvaguardia del centro storico, in particolare per le calli e per la viabilità a sud di viale Mediterraneo, come prevede una delibera discussa in consiglio comunale. Tuttavia il sindaco, dopo tanti tira e molla da Roma, preferisce aspettare di avere i soldi in cassa prima di gioire.
“Fare bilanci solo dopo un anno e mezzo di governo della città mi sembra del tutto improprio — continua il sindaco — non ci siamo certo adagiati sugli allori in questi mesi. Ogni giorno ricevo tantissime persone e “l’ascolto e il dialogo”, che tanto stanno a cuore a Penzo, non solo sono rivolti alle macroquestioni che sono veicolate dai gruppi e dalle associazioni, ma anche dai singoli cittadini che incontro nel mio ufficio e anche per la strada”.
E in effetti, a sfogliare l’agenda del Sindaco c’è poco da stare allegri in merito a spazi bianchi. Da poco sono state anche sentite le istanze dei pescatori e dei lavoratori della Comet.
“Si tratta di uno stile di governo diverso — spiega Casson — il mio, anzi quello della Giunta e della macchina comunale è un lavoro silenzioso, non amo sbandierare ogni cosa che faccio, ogni iniziativa che viene intrapresa, ogni atto pubblico, come i miei predecessori. Ma ciò non significa che in Comune il lavoro latiti, tutt’altro”.