venerdì, 29 Marzo 2024
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La crisi abbatte 260 aziende del comprensorio

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Una crisi senza precedenti ha colpito il territorio della Riviera e del comune di Mira in particolare. I dati sono stati esposti qualche settimana fa in un convegno che si è tenuto all’Auditorium di Oriago, organizzato dal comune di Mira. La crisi economica picchia duro in Riviera del Brenta e provoca un saldo negativo di centinaia di imprese nel bilancio finale del 2012 alla Camera di Commercio fra aziende iscritte e cessazioni di attività. Si registra un meno 72 imprese solo a Mira e un meno 260 a livello comprensoriale, cioè nei 10 comuni dell’area. Ci sono dati davvero inquietanti. Va male per la prima volta il settore turistico che cala in termini di arrivi dello 0,6% e del 2,7% di presenze a livello provinciale. A illustrarli c’erano le relazioni del direttore di Veneto Lavoro, Sergio Rosato, e dal segretario generale della Camera di Commercio di Venezia, Roberto Crosta. “Il fatto è, che non ci si rende conto a livello centrale – ha detto Crosta – che il modello Veneto non è da gettare in toto, ma ha ancora moltissimi aspetti positivi che permetteranno con tanto sacrificio, alla nostra regione e al nostro tessuto sociale di affrontare la crisi in maniera efficace, forse più di altre realtà del paese”. Poi i dati che spiegano le dinamiche di questi ultimi 5 anni. ”Si tratta di numeri che parlano di cessazioni di attività molto alte per la Riviera – ha detto Crosta – per il Comune di Mira ad esempio si registrano nel 2012 su 2.284 aziende iscritte, 142 nuove iscrizioni e 214 cessazioni, cioè un tasso di sviluppo pari al -3,1%. Nel comprensorio della Riviera le aziende iscritte sono 10.227 di cui 691 nuove e 951 cessazioni, il tasso di sviluppo del comprensorio è migliore di quello del Comune di Mira, anche se chiaramente negativo: – 2, %”. Oltre al turismo, che a livello provinciale per la prima volta segna il passo a causa della caduta della domanda interna, è nel settore manifatturiero, del commercio al dettaglio, e delle costruzioni che in Riviera del Brenta si segnalano i cali maggiori, con un saldo negativo di 80 aziende nel commercio, 65 nel campo delle costruzioni edili e addirittura 150 in quello manifatturiero. Qualche luce in fondo al tunnel comunque pare esserci: c’è un saldo positivo di 150 aziende in settori di difficile e nuova collocazione, ma prevalentemente collegate al terziario ai servizi alla persona e alla tecnologia. Non va bene però neppure il settore primario (agricoltura pesca e silvicoltura) con un saldo negativo di 40 aziende. L’assessore Provinciale al Lavoro Paolino D’Anna commenta amaramente “Questi dati – ha spiegato D’Anna al convegno – uniti al fatto che anche in Riviera ho dovuto affrontare nel 2012 a un aumento del 30% delle vertenze sindacali, impongono al più presto un governo stabile sia del territorio locale che della nazione. Le amministrazioni come province e comuni sono assillate dai cittadini sempre più impoveriti da politiche di austerità e tagli ai sostegni sociali. A farne le spese di questa crisi sono stati soprattutto giovani e donne con un tasso di disoccupazione record rispetto a quello di qualche anno fa”. Il sindaco di Mira, Alvise Maniero e il vice Nicola Crivellaro, hanno ricordato come questa iniziativa sia stata voluta proprio dal Comune dopo una riflessione fatta in consiglio, a seguito delle difficili situazioni in cui versano importanti realtà produttive del territorio, come la Reckitt Benckiser e la Pansac International. Ma non si possono dimenticare anche le situazioni della Navalmeccanica a Gambarare (che è stata ad un passo dal fallimento e poi rilevata) e la vertenza Coca Cola ad Oriago.