giovedì, 28 Marzo 2024
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Un progetto per mettere a posto la rete fognaria della città

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Ad illustrare il progetto relativo agli interventi di razionalizzazione fognaria, discusso e approvato dal Consiglio comunale a fine marzo, sono il sindaco Henri Tommasi e l’assessore ai Lavori pubblici Renzo Sacchetto. Per spiegare le scelte operate, partono dalla descrizione della situazione ereditata dalla precedente amministrazione comunale, che aveva predisposto un progetto in merito.
“L’amministrazione Parisotto — così Sacchetto — aveva avviato un percorso con Polesine acque e il Consorzio Adige Po per portare via le acque dalla zona a sud ovest. Tutta la progettazione era stata predisposta da un professionista esterno, con una spesa di 40mila euro più oneri e iva, e successivamente era stato ottenuto un finanziamento regionale di circa 362mila euro per il primo stralcio, finanziato anche con fondi comunali per 138mila euro”.
L’assessore prosegue affermando che l’amministrazione Tommasi ha deciso di non procedere con tale intervento in quanto esso avrebbe avuto un finanziamento certo solo per il primo stralcio, il quale prevedeva la realizzazione di un tubo che da via Mazzini portava le acque nella lottizzazione Diaz, fermandosi lì e rendendo quindi propedeutico un secondo stralcio con la predisposizione di pompe per portare le acque nel Tartaro.
“L’amministrazione Tommasi — prosegue Sacchetto — si è trovata ad affrontare un problema che esiste da anni, con i residenti giustamente infastiditi perché finora non è stato fatto nulla, e ha pensato di utilizzare al meglio le risorse disponibili, per realizzare un intervento che effettivamente potesse dare sollievo alla situazione attuale. Metteremo a posto lo snodo idraulico di via Spalato, rendendo così più agile il deflusso dell’acqua per caduta, e sarà creato un bacino di laminazione dove l’acqua può defluire in caso di forti precipitazioni, per poi finire nel depuratore”.
Per quanto riguarda la zona a sud ovest, sindaco e assessore affermano concordi che anch’essa beneficerà del miglior deflusso originato dai lavori previsti, ai quali è probabile che in fase di progettazione esecutiva si aggiunga qualche intervento specifico per via Mazzini, che possa ovviare al fatto che questa zona è più bassa rispetto a quella in cui sorge il depuratore.
“Questo rappresenta solo un primo passo verso la risoluzione del problema idrico di Cavarzere — concludono Sacchetto e Tommasi — non abbiamo la presunzione di andare a sistemare definitivamente la situazione e saranno necessari altri interventi in futuro, sia in centro che nelle frazioni. Questa amministrazione si è subito attivata per iniziare ad agire in tal senso, a differenza di chi l’ha preceduta, ora occupato a dare lezioni tecniche di carattere idraulico, che nel corso dei suoi tre mandati nulla a fatto di concreto per tentare di risolvere questo annoso problema”.