Il consigliere comunale e provinciale Matteo Masin da tempo si occupa dei temi legati agli impianti per la produzione di energia. Interppellato in merito ai progetti che riguardano Borsea ha ripercorso anche i fatti che hanno riguardato la centrale a colza. “A far naufragare il progetto – ha spiegato – hanno sicuramente contribuito gli elevati costi. La Ditta E-Factory ha dovuto abbandonare un progetto per la quale aveva ottenuto anche una sentenza favorevole dal Consiglio di Stato. In seguito, è arrivata la richiesta di cofinanziamento da parte di Asm Set, che ha presentato ben due domande, per un totale di Euro 10.800.000, con l’intento di poter posizionare una rete di Teleriscaldamento di cui avrebbero potuto beneficiare eventuali investitori privati. La rete di teeriscaldamento permetterebbe, infatti, di portare acqua calda dalla centrale di Borsea agli edifici, consentento lo spegnimento delle caldaie”. Tuttavia, entrambe le domande, presentate da ASM alla Regione Veneto sono state bocciate e dunque escluse dal beneficio dei fondi Por per l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di energie rinnovabili. Mancava l’atto di approvazione del progetto preliminare”. C’è chi sostiene che vi sia già un accordo tra la giunta ed Ecoambiente, per poter, comunque, portare avanti questo progetto anche senza il finanziamento, ma il primo cittadino smentisce. “Certo – continua Masin – e chi metterebbe 10.800.000 Euro per una rete di Teleriscaldamento? Ed ecco perchè si è raffreddato l’interesse per una Centrale che doveva sorgere nei pressi del nuovo carcere e che avrebbe dovuto fornire, tramite Teleriscaldamento, acqua calda a tutta una serie di edifici pubblici, a partire dallo stesso carcere, all’ospedale, alla cittadella sanitaria e, via via, fino alla zona commerciale della Fattoria. Ed ecco perchè, adesso, Comune ed Asm Set, ma anche Ecoambiente, si stanno “appassionando” al progetto di una Centrale a Pirolisi”. Masin ci mette la malazzia e prefigura scenari piuttosto inquetanti. “ Nel caso di una centrale a pirolisi servirebbe del combustibile, dove si potrebbero trovare tante ramaglie – si chiede Masin – da far funzionare, per l’intero arco dell’ anno, l’impianto”. Secondo Masin esiste il pericolo che gli impianti possano in futuro trasformarsi in piccoli “inceneritori”, che non bruciano ramaglie, ma rifiuti. Cosa faranno le ditte – chiede provocariamente – quando verranno meno gli incentivi statali per questo ti po di produzione di energia? Perchè non dovrebbero avvalersi dell’opportunità che le Stato gli offre, se col Decreto Legislativo n. 387/2003 può considerarsi Biomassa anche la parte biodegradabile dei rifiuti urbani ed industriali?”.
Una centrale che nasconde diversi pericoli
Altre notizie della zona
In arrivo la mostra “Teatri storici del Polesine. Quando Gigli, la Callas e Pavarotti..”
La passione per l’opera, il teatro, la musica, il balletto erano (sono) di casa nel Polesine. Non solo nella città capoluogo, Rovigo, ma in...
Rovigo: “Più sensibilità verso le attività”
Il consigliere di minoranza Antonio Rossini si scaglia ancora una volta contro la giunta comunale. Questa volta il tema è quello della poca considerazione...
Adria, è lotta al degrado urbano
Tempi duri per gli incivili che abbandonano i rifiuti lungo gli argini dei fiumi e nei luoghi poco frequentati dalla cittadinanza. Nella giornata del 18...
Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news
Altri articoli dallo stesso autore
Mira: fondi per la laguna, dal Governo 10 milioni
Giorgia Gay - 0
Buone notizie per Mira e i comuni della gronda lagunare: in arrivo fondi dal Governo.
Il Governo conferma le somme stanziate in sede di Comitatone...
Noale: Rocca dei Tempesta, al via il restauro delle mura
Giorgia Gay - 0
Lavori di restauro e di valorizzazione per le mura crollate della Rocca dei Tempesta di Noale.
L ’amministrazione comunale intende proseguire gli interventi di restauro...
Morgano: l’attività di caccia causa troppi spari a ridosso delle case
Giorgia Gay - 0
I cacciatori si posizionano troppo vicini alle abitazioni e alla ciclopedonale: così facendo i residenti temono per la loro incolumità
Spari a ridosso della pista...