Una totale rimodulazione della scheda di dotazione ospedaliera per Piove di Sacco. E’ quanto il sindaco di Piove di Sacco Davide Gianella, a nome di tutti i colleghi della Saccisica, ha chiesto nel corso nell’audizione con la Commissione Sanità, tenutasi a Palazzo Ferro Fini a Venezia il 12 luglio scorso. “Nel modello di ospedale pensato a mancare è una visione di futuro” ha dichiarato il sindaco, secondo il quale “il filo rosso che percorre le schede è quello dell’impoverimento progressivo”. “Stando alle previsioni — annuncia Gianella – l’azienda ospedaliera cittadina dovrebbe diventare hub di valenza europea, dove sviluppare il sistema di trapianti per le cellule staminali. L’ospedale di rete per i padovani diventerà il Sant’Antonio, affiancato da Cittadella e Piove di Sacco. A Camposampiero si ipotizza un Centro traumatologico Veneto mentre Schiavonia dovrebbe fare da complesso unico per Este e Monselice”.
“Si prevede poi che le Usl dovranno avere almeno 200, 250.000 abitanti per essere funzionali ed efficienti ma — dice il sindaco – vedo il mantenimento delle Usl di Chioggia (50.000 abitanti) e di Adria (75.000). Com’è possibile che Chioggia si veda addirittura aumentare apicalità e posti letto mentre Piove, ancora una volta, viene a mendicare ciò che le dovrebbe essere riconosciuto di diritto?”.
“L’Ospedale Immacolata Concezione — evidenzia il primo cittadino – rappresenterà l’unico riferimento certo per la gestione del paziente critico proveniente dal territorio in un’area vasta come quella del Piovese, che oltrepassa i limiti territoriali dell’Azienda ospedaliera di Padova, sconfinando nei Comuni limitrofi di Bovolenta, Candiana, Agna, appartenenti alla provincia di Padova ed all’Usl 17; nei comuni di Campolongo Maggiore, Campagna Lupia e Cona in Provincia di Venezia e rispettivamente nell’Usl 13 e 14. Queste considerazioni oggettive e generali, trovano nelle schede ospedaliere una risposta molto chiara: il depotenziamento strutturale e funzionale del presidio”.
“Per una valida e corretta gestione e stabilizzazione del paziente critico — evidenzia il sindaco – risulta pertanto indispensabile la presenza H24 di attività di Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia, Rianimazione e UTIC. L’assenza di queste specialità, comporterebbe una gestione difficile e pericolosa di molti casi che si presentano giornalmente. Ecco allora che alla luce di questo forte ridimensionamento il Pronto soccorso diventa un parcheggio di ambulanze, utili solo per trasportare i pazienti nei vari ospedali del Veneto”. “In questa prospettiva — ha concluso Gianella – con una struttura che diviene un lumicino di coda del treno delle Usl venete, chi mai potrà investire la sua professionalità nel nostro presidio? Concorsi non banditi, o peggio andati deserti, una clinichetta di elezione per soli interventi programmati, senza anestesia rianimazione, senza servizio di emodinamica, senza ortopedia-traumatologia, che futuro può avere?”.