E’ un amministratore che il territorio lo conosce. Anzi, l’ha vissuto in pieno attraverso la politica, il sociale, l’imprenditoria e lo sport. Stiamo parlando di Giuseppe Mossa, attuale Presidente del Centro Veneto Servizi, riconfermato il mese scorso alla guida dell’ente. Una carriera politica iniziata 15 anni fa di cui 10 alla guida del Comune di Montagnana e ora consigliere provinciale del Pdl. Per anni ha seguito l’azienda di famiglia che produce tappi di sughero. Grande sportivo e appassionato di calcio, ha ricoperto la carica di Presidente del Montagnana calcio per 7 anni.
Qual è lo stato di salute del Cvs?
“Direi più che ottimo. E’ una società che gestisce il ciclo idrico integrato in 49 Comuni del padovano e 10 del vicentino con il mandato di attuare gli investimenti necessari perché i cittadini abbiamo la giusta qualità del servizio idrico. In tutto abbiamo 150 dipendenti, di cui 100 sono operai che lavorano in un territorio molto vasto comprendente le provincie di Padova e Vicenza”.
Parlando di investimenti… quali sono gli interventi più recenti che avete realizzato?
“Oggi cominciamo a vedere i frutti del lavoro di questi anni. Nell’ultimo triennio abbiamo registrato 4 milioni e mezzo di metri cubi in meno di perdite d’acqua”.
Tradotto in percentuale? E rispetto alla “concorrenza”?
“Oggi, nel territorio del Cvs, siamo al 27% di perdite d’acqua mentre il dato Veneto si avvicina al 40%. Nell’ultimo esercizio abbiamo fatto 19 milioni di euro di investimenti tra acquedotti e fognature, al di fuori delle spese per la normale gestione e manutenzione. Per un totale di lavori collaudati di 23 milioni di euro. Un impegno che ha portato a risultati concreti”.
Insomma, il suo primo mandato è promosso a pieni voti?
“E’ sufficiente guardare i dati. Abbiamo chiuso il bilancio alla scadenza del mandato, con un utile di 1.175.794 euro prima dell’applicazione delle imposte e di 320.930 euro dopo le imposte. Inoltre la mia rielezione è avvenuta all’unanimità con il 70 per cento della presenza. Una scelta di ampio respiro tra tutti i partiti. Compresi i Comuni vicentini”.
Ma questo utile non è frutto di aumenti sconsiderati?
“Di solito aumenta il costo di produzione noi invece siamo riusciti a riprendere in mano la riorganizzazione della società. In questi modo non è necessario aumentare i costi. Anzi, siamo riusciti a diminuirli: parliamo di quasi un milione di costi di gestione in meno. Stesso discorso per i costi del personale. Tre anni fa costituivano il 15 per cento, oggi siamo al 14,9 quindi anche se di poco, siamo riusciti a dare un trend di diminuzione. Il frutto di un complesso piano di ottimizzazione. Teniamo presente che la media veneta si attesta al 22,7 per cento”.
E per il futuro? Cosa dobbiamo aspettarci?
“I primi 3 anni di mandato sono stati laboriosi e impegnativi. Ho dati degli input importanti che hanno portato ad un cambiamento. Ma il compito non finisce qua. Cercheremo di tenere alto il quorum degli investimenti senza sederci “sugli allori”. L’obiettivo è ottimizzare ancora di più il servizio”.