venerdì, 29 Marzo 2024
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La ex Pansac diventa Polimira

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La Pansac International è stata venduta a pezzi con il bando di vendita internazionale, e alla fine è stato anche siglato l’accordo dopo due giorni di trattativa sull’acquisizione del sito di Malcontenta di Mira alla Poligof di Lodi. Un sito che d’ora in poi si chiamerà Polimira e che punterà sulla produzione di pannolini per bambini. Che risultati sono stati raggiunti? L’accordo da parte dei sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil è considerato minimo, un punto di partenza dal quale dovranno essere incrementati sempre più i livelli di occupazione. L’accordo che in una prima fase prevede l’aumento di 5 dipendenti rispetto ai 95 previsti (arrivando a 100) è stato siglato per la proprietà dall’amministratore delegato Sergio Folli. Complessivamente gli assunti rispetto agli oltre 600 dipendenti in organico alla Pansac all’inizio della crisi (ora scesi a 450), alla fine del terzo anno saranno solo 170. Saranno 118 alla fine del primo anno 138 alla fine del secondo. “Saranno azzerati — spiega Alberto Stevanato per le Rsu — gli scatti di anzianità. Per chi sarà assunto si partirà da zero. Le spettanze del vecchio rapporto Pansac saranno liquidate dal commissario straordinario l’avvocato Marco Cappelletto. Al posto degli scatti di anzianità sarà previsto un premio legato alla produzione di 900 euro annui. E’ chiaro che si tratta di un accordo minimo dal quale partire, e sul quale l’azienda entro un mese è pronta a fare una verifica, nel momento in cui tante linee produttive saranno riattivate. Polimira ci ha spiegato di aver già rinsaldato il rapporto con clienti come la Kimberly e voler riallacciare quello con la Sca”. Ma non mancheranno investimenti per circa 6 milioni di euro, ai quali si sommeranno ulteriori 700.000 euro per il mantenimento di leasing in essere. “Per quanto attiene ai servizi legati alla produzione — spiega Massimo Meneghetti, segretario Femca Cisl — nonché il servizio di portineria e il servizio di pulizie, se risultanti efficienti ed economici verranno mantenuti all’interno dello stabilimento, mentre quelli né efficienti né economici verranno riorganizzati, ridotti”. Per chi non verrà assunto scatteranno la cassa integrazione per 18 mesi e poi la mobilità. Intanto anche l’ex sito della Pansac International di Marghera vede la luce in fondo al tunnel della crisi, anche se più di metà dei dipendenti in organico non saranno assunti dalla nuova proprietà la Selene di Lucca. La Selene ha acquistato il sito di via Bottenigo dove attualmente sono in forza 56 dipendenti. Per il sito di Marghera di assunzioni ne sono state annunciate 10, ma i sindacati sono sicuri possano essere circa una ventina, se le linee ripartiranno e i cospicui investimenti permetteranno di conquistare nuove fette di mercato. La nuova proprietà rappresentata dall’avvocato Nicola Taponneco ha messo le carte in tavola. Ha spiegato che a Marghera è intenzionata a produrre sacchi a valvola, un prodotto che serve a contenere ad esempio concimi e materiali edili. La nuova proprietà ha assicurato che vuole investire nel sito di Marghera dell’ex azienda di Fabrizio Lori, oltre 650 mila euro. Una cifra davvero importante, che servirà concretamente a far recuperare il tempo perduto in questi ultimi 4 anni, in cui la crisi ha investito fortemente operai e produzioni che erano all’avanguardia sul mercato. Infine gli altri due siti. Per quello di Zingonia (Brescia) è arrivata la Blue Plast di Salerno, che investirà 4 milioni di euro mantenendo 26 dipendenti. A Ravenna infine, grazie a un accordo con Comune e istituti bancari, l’attività sarà ripresa da una cooperativa che garantirà lavoro a 28 persone. Nessuna offerta purtroppo per il sito di Portogruaro che era stato chiuso.