giovedì, 28 Marzo 2024
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Interporto, per la Regione non è più strategico

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I due consiglieri regionali del Pd, Lucio Tiozzo e Graziano Azzalin, hanno deciso di voler vederci chiaro sulla decisione della Regione di cedere le quote di Sistemi territoriali nella società per azioni Interporto di Rovigo. “Con le delibere, numero 1937 e numero 1931 del 28 ottobre sulla razionalizzazione delle partecipazioni regionali, infatti, la Giunta ha incaricato Sistemi Territoriali di procedere, alla dismissione delle partecipazioni, ritenute ‘non più strategichè, di Interporto di Rovigo, del quale è il primo azionista con il 32,94% delle quote. Gli altri azionisti principali sono: Comune di Rovigo con il 15,54% di quote; Provincia di Rovigo con il 15, 29% e Consorzio Zai Ente pubblico economico con il 15%. “Stiamo parlando del primo terminal fluviale italiano — spiegano i due consiglieri, per giustificare la loro incredulità alla scelta di Palazzo Balbi – che ha fatto della modalità fluvio-marittima uno dei suoi punti di forza.
Nel Ptrc — hanno rimarcato — si parla di completare il sistema delle reti infrastrutturali di valenza nazionale ed interregionale; nel Piano regionale dei trasporti si sottolinea come il sistema idroviario Padano-Veneto ricopre notevole importanza non solo a livello regionale, ma anche a livello comunitario, rientrando nella rete transeuropea delle vie d’acqua e negli schemi del trasporto combinato come parte integrante del Corridoio Adriatico. Nel dettaglio, si specifica che l’Interporto di Rovigo si pone ‘come motore per l’area emiliana e del basso Veneto in un contesto di sviluppo sostenibile’, dati i vantaggi, in termini economici e ambientali. Non solo, ma l’Unione Europea ha appena approvato la richiesta presentata di finanziamento di studi ed attività in merito alla navigabilità del Po da Cremona al Mare Adriatico per un budget di 2 milioni di euro, cofinanziandolo al 50%, mentre i rimanenti fondi sono stati messi da Regione Lombardia, Emilia Romagna e Veneto/AIPo. In più, la Camera ha approvato, nella seduta del 26 novembre, la proposta di legge quadro in materia di interporti, che autorizza la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per la loro implementazione”. Alla luce di tutte queste considerazioni, Azzalin e Tiozzo pongono una domanda: “La Regione ritiene realmente non strategica la funzione dell’Interporto di Rovigo o la cessione di quote è un modo per mascherare gli insuccessi gestionali di chi lo ha guidato? Perché in entrambi i casi c’è di che preoccuparsi. Per questo, con la nostra interrogazione, chiediamo che oltre a far chiarezza sulla situazione, si prenda in considerazione l’idea che la Regione non abbandoni al suo destino l’Interporto di Rovigo, ma trovi una soluzione per offrire una prospettiva di crescita, magari anche attraverso Veneto Sviluppo”.