Stipulata nei giorni scorsi una convenzione tra il Comune di Vigodarzere e l’associazione Gadit. Grazie a questo accordo con l’anno nuovo venti agenti zoofili controlleranno il territorio con vigili e carabinieri. L’accordo è stato presentato dall’assessore comunale all’ambiente, Moreno Boschello, e dal comandante regionale, Marcello Griggio. Le guardie Gadit appartengono a un ente volontario, riconosciuto dal ministero dell’Ambiente. Operano sul territorio nazionale dal 2004, in qualità di pubblici ufficiali con funzioni di polizia amministrativa o di polizia giudiziaria con il compito di vigilare sul rispetto delle leggi e dei regolamenti a tutela dell’ambiente.
“Le Guardie ambientali d’Italia o Gadit — ha spiegato l’assessore Boschello — vigileranno sulle varie zone del territorio in cui le forze dell’ordine sono meno presenti. Alcuni esempi? Gli argini dei due corsi d’acqua che caratterizzano il territorio di Vigodarzere ossia il Brenta e il Muson dei Sassi, quindi le numerose aree di campagna”.
Le guardie, in stretto raccordo con carabinieri e polizia locale, avranno compiti di tutela e controllo ambientale, In particolare, il fenomeno maggiormente nel mirino di controlli e interventi sarà l’ abbandono dei rifiuti in maniera specie in aree verdi o lungo gli argini. “Dal momento che le nostre guardie saranno dotate di apparecchiatura per leggere immediatamente i microchip di cani e cavalli — ha aggiunto il comandante Marcello Griggio — sapremo da subito se questi animali, ad esempio, sono iscritti all’anagrafe, se sono scappati o sono stati abbandonati, e, nel caso dei cani, provvederemo ad accompagnarli al canile per l’adozione”. Saranno quindi elevate multe a quanti non avranno dotato i propri animali, sia cani che cavalli, di microchip. Un controllo non casuale visto che a Vigodarzere sono numerosi i maneggi. Il territorio, poi, è attraversato da un’ ippovia lungo il cui percorso è molto frequento il transito di cavalli.
La presenza delle guardie Gadit, in particolare lungo gli argini, servirà a scoraggiare e a eliminare i bivacchi abusivi, per citare un altro esempio. Poiché le guardie sono, a tutti gli effetti, degli ufficiali di polizia giudiziaria, esse potranno intervenire e sporgere eventuale denuncia qualora verifichino e compiano i dovuti accertamenti relativamente a casi di maltrattamento di animali.
Le guardie saranno poi sul territorio a presidio delle principali aree destinate a verde pubblico dislocate nel territorio. Come già avviene già in collaborazione con la polizia provinciale, saranno quindi impegnate a svolgere il corretto svolgimento delle attività ittiche e venatorie, controllando pescatori e cacciatori.
Per il momento la convenzione avrà una durata di due anni. Al termine Comune e Gadit saranno chiamati a fare un bilancio consuntivo dell’esperienza e, quindi, a seconda della valutazione che ne uscirà, la convenzione potrà essere eventualmente prorogata anche per gli anni successivi.