lunedì, 11 Dicembre 2023
 
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Emergenza argini sul Muson dei Sassi

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Sos argini. Il Genio civile dovrà intervenire al più presto per sistemare le sponde degli argini del Muson dei Sassi e del fiume Brenta. A lanciare l’allarme è il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Vigodarzere, Moreno Boschello. Una preoccupazione confermata pochi giorni dopo, con l’ondata di maltempo e il nuovo allarme. L’assessore ha perlustrato, insieme ai volontari della Protezione civile, gli argini dei due corsi d’acqua lungo tutto il tracciato ricadente nel territorio comunale. Lo stato delle sponde, a detta di Boschello ma anche dei tecnici, è preoccupante. Dopo le continue piogge delle scorse settimane, lo strato sabbioso delle sponde, raggiunto dall’alto livello dell’acqua, si è impregnato a tal punto da sgretolarsi. Il primo dato che balza all’occhio è stato l’allungamento della fessurazione lungo l’argine del Muson, sul lato di Vigodarzere: lo scorso anno la «crepa» era di circa trenta metri, oggi è quasi raddoppiata visto che ne misura almeno cinquanta. Le continue infiltrazioni d’acqua stanno progressivamente spezzando l’argine a metà.
Di recente la Regione è riuscita a recuperare quasi un milione di euro da fondi europei. Ciò consentirà di intervenire con un profondo rinsaldamento sul Muson sia a Vigodarzere che a Loreggia. Sarà, però, necessario procedere a espropri e si dovrò, inoltre, ottenere il parere della Sovrintendenza ai beni ambientali. Un iter burocratico che allunga purtroppo i tempi, secondo l’assessore e gli amministratori «per cui c’è solo da sperare che non vi siano ostacoli di alcuni tipo e che entro la fine dell’anno si riesca ad allestire i cantieri».
Un altro problema si è verificato lungo le sponde del Brenta. Nel tratto da Vigodarzere a Padova si sono verificate, infatti, delle frane. Il problema sarebbe creato, in particolare, dalle piante che crescono spontaneamente a pelo dell’acqua e che, con il loro peso, trascinano nel fiume anche il terreno friabile di cui è costituito l’argine. Si frantumano le sponde e, con il tempo e il continuo passaggio della corrente, le piante cadono in acqua e sono trascinate via. Trattandosi spesso di grossi rami frondosi o di alberi piuttosto grandi, terminano la loro corsa sui piloni del ponte, ostruendolo. Si tratta di una situazione ad altissimo rischio in caso di piene. Una strozzatura a imbuto lungo il fiume comporterebbe una fuoriuscita dell’acqua dagli argini, lateralmente. L’assessore Boschello ha chiesto alla Regione di ripulire le sponde dalle piante: «il costo per la manutenzione è alto, certo; ma di sicuro inferiore a quello che toccherebbe pagare per risanare in caso di danni».
Dal canto suo l’’amministrazione comunale di Vigodarzere, all’interno del piano triennale ed annuale delle opere pubbliche suddivise tra il 2014, il 2015 e il 2016, da poco approvato, ha previsto interventi nel settore della viabilità, delle manutenzioni e riqualificazione delle strade comunali. Tra tutti il lavoro più impegnativo, anche dal punto di vista economico, riguarda proprio la messa in sicurezza idraulica del territorio a nord della frazione di Terraglione per un importo di 950 mila euro in cantiere per il 2016.

 
 
 
Giorgia Gay
Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news

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