Ancora novità per Polesine acque. Con una nota rivolta ai cittadini e alla stampa il Presidente e i membri del Comitato istituzionale del Consiglio di bacino “Polesine” (Ex ATO), rendono nota l’intenzione di procedere con un nuovo affidamento per la gestione del servizio idrico integrato a Polesine Acque. Al momento si sta lavorando ad una proposta sulla base di quanto suggerito dall’Avvocato padovano Testa, legale di fiducia dell’ente. “Nel mese di dicembre 2013 – si legge nella comunicazione – questo ente d’ambito aveva predisposto un progetto di nuovo affidamento alla Polesine Acque spa sulla scorta del mandato ricevuto dall’assemblea dei sindaci con la presa d’atto della decadenza, per non conformità con i requisiti richiesti per il modello “in house providing”, dell’affidamento concesso alla stessa Polesine Acque nel 2004”. Polesine Acque avrebbe chiesto di poter ripristinare l’affidamento decaduto, ma secondo Testa questo non è possibile. L’unica possibilità è un nuovo affidamento, con regole chiare e precise. L’ente gestore dovrà infatti rispettare alcuni vincoli, in primis la “solidità finanziaria del gestore, requisito indispensabile al fine di procedere ad un nuovo affidamento diretto alla Polesine acque la quale dovrà presentare un piano di ristrutturazione finanziaria e di ripiano del debito complessivamente credibile”. Ciò che più potrebbe interessare i cittadini è che l’Aeeg (autorità per l’energia elettrica, il gas ed il sistema idrico) ha emanato il nuovo “Metodo tariffario idrico (Mti) che obbliga gli enti d’ambito di fatto ad aggiornare non solo i piani d’ambito per quanto riguarda gli investimenti programmati ma anche i piani economici — finanziari e le convenzioni di gestione / affidamento”. Il tutto da espletarsi entro il 31.03.2014 e non è chiaro se questo comporterà un aumento in bolletta per i cittadini, ma appare molto probabile. Intanto l’assemblea del 29 gennaio, durante la quale si sarebbe dovuto approvare il bilancio 2012, non è stata partecipata (presenti sei comuni su cinquantadue). Nessuna motivazione ufficiale, solo ipotesi. Alcuni sindaci potrebbero essere preoccupati per la possibilità d’innalzamento delle tariffe, altri dissentirebbero dall’idea di capitalizzare nuovamente la società (una ricapitalizzazione da 2,5 milioni di euro circa era già stata effettuata dai Comuni nel 2006) rinunciando a parte del credito vantato nei confronti di Polesine acque (ora si parlerebbe dai quattro ai dieci milioni di euro), altri potrebbero essere preoccupati dai contenuti del parere dell’ avvocato Testa.
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Giorgia Gay
Giornalista professionista, nata sulla carta ma con un'anima social e una passione per le web news
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