venerdì, 29 Marzo 2024
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“Territorio parcellizzato, serve una gestione unitaria”

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Il sottosegretario all’Economia e alle finanze Enrico Zanetti ha incontrato i professionisti polesani per parlare del rilancio del territorio e delle misure per uscire dalla crisi. Il Governo riprenderà in mano, per attuarlo fino in fondo, il piano di re-industralizzazione del Polesine. Il Polesine è un territorio connotato da peculiarità uniche: la forma lunga e stretta, la popolazione che invecchia e non cresce, la polverizzazione degli insediamenti. “I problemi dell’area sono collegati all’esigenza di una gestione unitaria del territorio troppo parcellizzato – ha spiegato Enrico Zanetti — che non può fornire risposte omogenee a tutti. “La soluzione del Polesine non può esser quella di seguire le altre aree venete sull’industrializzazione perchè in questa regione il Polesine è una particolarità, nel senso che l’agricoltura e la pesca, sono il settore primario su tutto. Sulle piccole e medie imprese, che più degli altri settori hanno risentito del calo delle vendite e della contrazione di commesse, causa di una disastrosa chiusura di partite Iva, si è, in molti casi, abbattuto anche il problema dell’invecchiamento dei quadri dirigenti e la difficoltà ad affrontare le sfide del mercato globale. Come dare fiato a questa economia? Le risposte sono interconnesse tra azioni del Governo e le politiche comunitarie. Occorre mettere meglio a sistema la sua economia, e quella agricola non va vista come povera. È necessario insistere su questa con un rapporto serio e costruttivo con l’Europa, non è restando fuori da Bruxelles che aree come il Polesine avranno un aiuto. Bisogna essere dentro ai processi e fare in modo che i fondi disponibili vengano veicolati ai beneficiari previsti”, osserva Zanetti. Il mercato non può essere più solo locale o regionale ma spaziare in largo perchè oggi è impossibile fare impresa senza aperture mentali adeguate. Su tutto resta la crisi. In più il sistema bancario non aiuta, nemmeno le Bcc che dovrebbero essere più vicine al territorio. “Anche le banche hanno risentito di una burocratizzazione del rapporto che prima era molto più umano. I direttori delle filiali avevano più margini d’azione. Oggi le banche sono in sofferenza anche per quello. Le regole devono essere riscritte dalla politica, verso un’interazione tra rigidità delle regole e flessibilità necessarie”.