giovedì, 28 Marzo 2024
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“No all’arrivo di nuovi immigrati”

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E’ battaglia a Scorzè sull’ospitare o meno gli immigrati. Tutto è nato dopo una lettera fatta dal sindaco Giovanni Battista Mestriner in risposta al prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, che chiedeva di “disporre di edifici in grado di assicurare ai predetti migranti una sistemazione almeno provvisoria, atteso che si sono esaurite le disponibilità alloggiative presso le strutture di accoglienza esistenti in questa provincia”. Cuttaia, nello stesso documento, aggiunge che non esclude la possibilità di requisire immobili di proprietà pubblica.
E qui Mestriner si è detto contrario. “Diffido chiunque dall’accedere nelle nostre strutture, se non autorizzati. Tuteleremo le proprietà anche in sede penale contro eventuali provvedimenti requisitori del tutto illegittimi. La requisizione è possibile solo “quando ricorrano gravi e urgenti necessità pubbliche, militari o civili, e sulla base di norme determinate da leggi speciali (articolo 835 del codice civile). Non mi risulta alcuna norma speciale emanata per dare a Lei la possibilità di requisire alcunché, e in particolare strutture di proprietà di altri enti (come i Comuni) per favi alloggiare gli immigrati. Qualora questo mio riscontro fosse lacunoso, La prego di comunicare, a me e ai miei colleghi, in base a quale normativa di legge speciale Lei intenderebbe procedere”. Fuori dalla lettera, Mestriner se la prende con la politica del governo. “Siamo sollecitati a fare solidarietà — osserva il sindaco — e allora la facciano prima sulle case personali dei ministri e poi sulle proprietà dello Stato”. E qui è nato il dibattito interno, innescato dall’ex sindaco e consigliere regionale del Pd Igino Michieletto. “Ho letto con amarezza e dolore il suo pensiero — attacca — e se anche conosco il suo pensiero, mai avrei pensato che potesse arrivare a minacciare di denunciare addirittura il prefetto. Siamo sempre stati un luogo di solidarietà. Invece di cogliere questa straordinaria occasione che la storia ci presenta per rilanciare alla grande un progetto di coinvolgimento delle parrocchie, dei giovani e delle associazioni, lui fa la solita banale dichiarazione: “Se li portino a casa i ministri”. Mestriner si dichiara cattolico e poi risponde con chiusura e minacce. Dobbiamo rimettere in circolo delle azioni educative e su questo le associazioni cattoliche e le parrocchie devono essere la parte trainante”. Mestriner non cambia idea su quanto detto nei giorni scorsi. “Non è Michieletto a decidere chi è o non è cattolico — replica — e mi aspetto che accolga a casa una ventina di migranti e li mantenga senza gravare sullo Stato. Ho già spiegato che è insostenibile la politica delle “porte aperte” e in questo momento di crisi non si può fare”. Perplesso anche il Movimento 5 Stelle. “Ci ha stupito lo sfogo del sindaco — dicono Flavio Berton e Antonio Petenà — e di recente papa Francesco ha detto di non voltarsi dall’altra parte, a non dire che non c’importa. Il mondo è cambiato e non possiamo più fingere che tutto sia come prima”.