venerdì, 29 Marzo 2024
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All’asta, ma senza successo: invenduti i beni del Comune

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municipio legnaroRestano invenduti i beni del Comune andati all’asta in autunno: senza esito, per due volte consecutive, il tentativo di vendita di parte del patrimonio comunale che comprende terreni e immobili sfitti. L’amministrazione comunale ha deciso di mettere mano ai “gioielli di famiglia” per dare un po’ di respiro alle dissestate casse comunali e per recuperare importanti risorse da impiegare in altri investimenti. Una decisione che finora però non ha dato i risultati sperati.

Tra i beni oggetto di alienazione c’è un immobile in via Monte Grappa: uno stabile a uso residenziale che misura 330 metri quadri, in vendita al prezzo di 52.400 euro. Nell’elenco delle proprietà alienabili sono stati inseriti anche due terreni: uno in via Rovigo, ex campo nomadi e altri lotti in via Udine. Recentemente il Comune ha deciso di affittare per tre anni anche parte dei terreni agricoli che fanno parte del lascito Pisa-Zaccaria. Sette lotti in totale per una superficie complessiva di 86.076 metri quadri tra via Garibaldi a Legnaro e via Borghetto a Sant’Angelo.

Si è partiti da una base d’asta di 8.689 euro, che corrisponde al canone annuo da versare al Comune per l’intera durata della concessione. All’asta al prezzo di 900 mila euro è andata anche la licenza per la gestione della farmacia di Volparo. Nonostante i tentativi, tutte le aste sono andate deserte. Probabilmente anche il perdurare della crisi economica ha deluso la speranza riposta dal Comune nella vendita degli immobili e dei terreni di proprietà, che sarebbe servita a dare una boccata di ossigeno alle casse comunali. C’è da credere che il Comune tenterà una terza vendita.

Per incentivare eventuali acquirenti, considerato anche l’esito delle precedenti aste, l’amministrazione comunale potrebbe decidere di adottare nei tre nuovi bandi un criterio che consentirà la riduzione del prezzo fino al 10% del valore fissato nelle precedenti procedure di alienazione degli immobili e dei terreni.

 

di Martina Maniero