La consueta atmosfera dicembrina, fatta di luci intermittenti e jingle ad ogni angolo di strada, potrebbe risultare più pasticciata degli anni scorsi e celare un dietro le quinte inaspettato, con disorganizzazione, egoismi e polemiche a prevalere nell’ombra. A fare da portabandiera del malcontento dei commercianti del centro è Alberto Borella, del consorzio Tutt’in piazza: “Siamo a fine novembre e non è stato deciso ancora niente di concreto dal Comune, siamo in una situazione che rasenta l’incredibile. Sembra che le luminarie siano la panacea per il rilancio economico della città, eppure, fino a ora, non si sa ancora chi se ne sobbarcherà i costi. L’unico evento natalizio completamente auto-finanziato sarà il nostro – sottolinea Borella – dei proprietari delle attività di via Cavour. Ci siamo auto-tassati, io ho tirato fuori 500 euro, così da non pesare sul Comune o la Camera di commercio”.
E così Max Mara, Thun, di proprietà di Borella, Ninnoli e Bomboniere, la profumeria Manfrin, la Benetton, il Crimi bar e l’osteria ai Trani, tra gli altri, renderanno la via un’appendice della Lapponia. “Tutti i sabato e domenica di dicembre la stradina si popolerà di elfi. Sarà allestito il villaggio degli elfi, con casette dove a tutti quelli che vorranno sarà scattata una foto ricordo con queste creature magiche della mitologia nordica”. Non possono mancare barbe bianche e casacche rosse. “Avremo i babbi Natale pieni di doni sia per i bambini buoni che per i cattivi” – sottolinea – le lanterne appese fuori da ogni ingresso di via Cavour e gli animatori per i piccoli che li faranno giocare e li truccheranno mentre le mamme si dedicheranno allo shopping”.
Il nodo da sciogliere quest’anno è, manco a dirlo, la presenza del commissario prefettizio Claudio Ventrice e quindi, di fatto, “la mancanza di un assessorato forte – continua Borella – che, come nelle passate edizioni, dirottava i fondi di palazzo Nodari dove e a chi servivano. Zangirolami si batteva per far avere al centro un Natale degno di questo nome e lo faceva per tempo”. Altro ostacolo, infatti, oltre alla caduta della giunta Piva è il mantra con cui ormai le amministrazioni apostrofano chiunque chieda sostegno concreto: “Non ci sono soldi”. “L’albero di Natale” – prosegue il rappresentante di Tutt’in piazza, “ci sarà solo perché il grande pino è stato donato al comune di Rovigo da una cittadina dell’Alto Adige, non certo perché qualcuno si sia preoccupato di comprarlo”.
Elisa Dall’Aglio