venerdì, 29 Marzo 2024
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Anche Curtarolo entra nell’unione dei comuni: “Dobbiamo crescere”

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053convegnoCM_015Pensare in grande. La città metropolitana potrebbe essere uno strumento straordinario per pensare e progettare il territorio futuro e il suo sviluppo. Padova non è tra quelle riconosciute dalla legge Delrio che entrerà in vigore da gennaio 2015 e, grazie al quale, si potrà accedere a finanziamenti europei. Ma potrebbe entrarci se ci fosse la volontà politica. Sono in molti ad auspicarlo anche a Cadoneghe e a Vigodarzere dove esperienze di unione e aggregazione sono di casa. L’Unione del Medio Brenta ha una storia e un’esperienza di sicuro non estranee alla partecipazione, alla condivisione di servizi, ma soprattutto al mettere insieme forze, risorse e teste per pensare in grande. “Questa esperienza, in qualche modo, non è indifferente visto che da gennaio si tornerà a parlare di Città metropolitana come la legge Delrio impone. – afferma Mirco Gastaldon, vicesindaco di Cadoneghe, assessore dell’Unione, uno dei padri fondatori di questo ente, nato nel lontano 2006 – A quel tavolo l’Unione del Medio Brenta, nella sua nuova conformazione, avrà un ruolo importante per dare risposte al territorio dell’Alta Padovana, mantenendo vivo il quotidiano dialogo con Padova, indiscusso punto attrattore per i nostri cittadini. Viviamo un momento storico cruciale per la ridefinizione di un territorio che necessita, amministrativamente, di essere ripensato per non subire le trasformazioni ma per guidarle”. Per Gastaldon c’è un solo percorso da seguire per guidare queste trasformazioni: la città metropolitana. Qualche esempio? “Occorre ragionare in termini diversi, ad esempio, su trasporto pubblico, viabilità, ambiente, sanità. Non essendoci più la Provincia quale sarà, ad esempio, il destino di una Sr 308 ormai vetusta?” “Magari potessimo far parte della città metropolitana!” è l’auspicio di Moreno Boschello, vicesindaco di Vigodarzere. “E’ una strada obbligata se si vuole continuare lungo il percorso intrapreso che è quello di mantenere i servizi e migliorarli per dare risposte ai cittadini e al territorio. La nostra Unione è una realtà che funziona, che ha dimostrato a chiare lettere come, unendo sforzi e risorse, si possano ottimizzaree le risposte ai cittadini, rendere più efficienti i servizi stessi e fare economie necessari in periodi in cui nei piccoli Comuni a far la parte del leone non sono certo gli sprechi, ma i tagli”. Novità di queste settimane, il Comune di Curtarolo è entrato di recente a far parte dell’Unione Medio Brenta, con Cadoneghe e Vigodarzere. Faceva parte dell’Unione Padova Nordovest, da cui ha formalizzato la richiesta di recesso lo scorso 30 giugno. “Siamo diventati, in questo modo, la seconda Unione del Veneto per numero di abitanti e la prima per numero di servizi erogati”, aggiunge Boschello. “Curtarolo aderisce all’Unione e ne amplia non solo l’estensione (circa 47 chilometri quadrati, con 38 mila abitanti, quanti ne ha il Comune di Belluno), ma anche la gamma di servizi che vengono offerti, il tutto senza costi per gli amministratori”. L’adesione di Curtarolo ha portato, di fatto, tre impiegati e due vigili in forza all’organico dell’Unione. Il Comune poi deciderà a quali servizi aderire: l’Unione segue i servizi scolastici, il commercio e il Suap, la polizia locale e la Protezione civile, tributi e ragioneria, paghe, personale e telefoni, ced e controllo di gestione, la videosorveglianza e i lavori pubblici. “Stiamo cercando di mettere in atto pratiche di buona amministrazione. Ci crediamo e ci stiamo provando. Ovviamente sulla città metropolitana la volontà e le scelte sono del tutto politiche” conclude Boschello.