sabato, 20 Aprile 2024
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Denis Frison, attore e regista di successo

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18[1].denis frison bianco e neroDenis Frison è nato il 25 febbraio del 1982 e vive a Spinea. Nonostante la sua giovane età si è già fatto conoscere per la sua attività di attore e regista di film. Le sue prime esperienze di scena sono musicali, esordisce come cantautore e musicista, esperienze che gli hanno permesso di partecipare all’accademia Sanremo 2004 e di stringere amicizia con Toni Pagliuzza, musicista del gruppo Le Orme, con cui nel 2009 fa un concerto. Ed è proprio da questa esperienza che avviene la svolta: alcuni esperti del settore, gli riconoscono familiarità con la telecamera e un’immagine telegenica. “Dopo quel concerto mi hanno proposto di fare l’attore per dei video musicali e piccole parti in film. All’epoca non avevo nessuna conoscenza del mondo del cinema né studi di dizione, ma avevo una passione grandissima per i film, specialmente quelli horror”.
Si può dire che è approdato nel mondo del cinema in maniera fortuita?
“Scrivo storie fin da quando era bambino. Non avevo molti amici, mi piaceva inventare storie e poesie, mi sedevo sotto un albero e scrivevo”.
Quando ha girato il suo primo film?
“Nel 2009 ho sceneggiato Rifl esso dall’immagine; una storia dalle tematiche toste: il protagonista è uno scrittore tormentato dagli incubi. Mi sono autofinanziato con poche risorse, il film sperimentale è stato girato con pochissimi mezzi e con una telecamera da battaglia”.
Subito dopo realizza il secondo film: Dylan Dog la morte puttana; come nasce l’idea?
“E’ nata parlando con il mio amico Walter Brocca, ci siamo detti ridendo che se volevamo vedere un bel film su Dylan Dog dovevamo farcelo. Lo abbiamo fatto veramente. Inizialmente doveva essere un cortometraggio, abbiamo diffuso la notizia in Facebook e abbiamo avuto un riscontro talmente positivo e incoraggiante, che abbiamo deciso di girare un film. Abbiamo usato mezzi di fortuna e l’aiuto di chi si è appassionato al progetto. Hanno collaborato alcuni doppiatori che avevo conosciuto a scuola di teatro, tra questi Edoardo Fainello, mio insegnante. Dopo un anno e mezzo di riprese, ci sono voluti sei mesi per montare il film grazie al prezioso aiuto dei montagisti e amici Patrizio Bolgan e Susy Bertoldi”.
Dove si può trovare questo film?
“Youtube. Nel web è stato visualizzato più di mezzo milione di volte; inoltre è stato proiettato al Fantafestival di Roma”.
La sua attività è molto produttiva mentre finiva il film girava già altro.
“Nel mentre ho fatto una serie web: Al di là del buio”.
Adesso a cosa lavori?
“Ho messo in scena uno degli incubi della mia infanzia: Freddy Krueger: lo faccio incontrare con Dylan nel film Freddy vs. Dylan. Dopo il primo film sono stato contattato da professionisti che credono nel mio lavoro e nelle mie capacità e si sono proposti di collaborare con me gratuitamente, per le musiche Stefano Gargiulo che, tra l’altro ha vinto il Music Award a Hollywood e per gli effetti speciali Manuel Beccaro e Cristian Bertocco che hanno lavorato nel film 007 e nella serie X-file. Con questo film parteciperemo a dei concorsi statunitensi”.
Si riconosce maggiormente nel ruolo di regista o attore?
“Io amo apparire, ma mi piace tantissimo scrivere storie. Quindi per ora non scelgo e faccio entrambe le cose”.
Quanti soldi servono per realizzare film come questi?
“Io sono molto istintivo e creativo e non saprei quantificare, ma le mie risorse sono davvero poche. Inoltre nessuno dei miei film è stato a scopo di lucro, e non ho avuto modo di pagare attori e materiali se non in piccole misure”.
Si può fare il regista anche senza mezzi economici?
“Io ho capito che nella vita si deve andare avanti, anche se i mezzi non ci sono, certo si fa quello che si può e sono cosciente che, con altre risorse, potrei fare molto di più. Io penso che bisogna perseguire i propri sogni uscendo dagli schemi. Forse questo non mi porterà dove voglio ma almeno potrò dire di aver tentato”.
Progetti?
“Voglio seguire questa strada e avere la possibilità di realizzare film con budget diversi, per fare questo, devo lavorare tantissimo e fare molta esperienza”.

 

Roberta Pasqualetto