Consapevoli che solo i territori che sapranno ragionare in termini di comprensorio e in sinergia potranno essere premiati dalle direttive che regolano l’accesso ai finanziamenti comunitari per il prossimo quinquennio, i sindaci del Piovese allungano il passo sull’Intesa programmatica d’area.
A dicembre è stato istituito un direttivo con il compito di definire e preparare i progetti guida che poi il tavolo dell’Ipa dovrà approvare per ottenere dalla Regione i fondi europei. Alla presidenza è stato posto il Comune di Piove di Sacco che sarà affiancato da Arzergrande, Brugine, Pontelongo e Polverara. Per la delegazione piovese di Confindustria fa parte del direttivo Severino Veggian; per l’Unione provinciale artigiani, il presidente del mandamento di Piove, Vincenzo Nizzardo; per la Confederazione italiana agricoltori la presidente di zona Paola Franceschin mentre Sara Tognato, presidente della cooperativa sociale Caresà, rappresenterà la Fabbrica del sociale, che raggruppa le cooperative della Saccisica mentre e per i sindacati è stata nominata Alessandra Stivali della Cgil di Padova.
Dopo la pausa natalizia il direttivo è tornato a riunirsi nelle prime settimane del mese di gennaio. “Già nel primo direttivo abbiamo iniziato a riscrivere e a sostituire tutte le schede progettuali sulle quali si attiverà lo sviluppo di progettualità intercomunale” ha spiegato il sindaco Davide Gianella. “Sono state eliminate le vecchie schede perché – ha detto – siamo certi che per essere recettori di finanziamenti europei importanti ci si deve applicare su idee che lavorino sulle indicazioni europee 2014-2020”.
Tra queste, ha elencato il primo cittadino, green economy ed energie rinnovabili; agenda digitale territoriale; nuove opportunità occupazionali attraverso la collaborazione tra il mondo e quello della scuola.“Il direttivo fin dal primo incontro ha dimostrato molto entusiasmo ed idee immediatamente cantierabili – fa fatto sapere Gianella – stiamo già discutendo l’opportunità di creare una “smart box” promozionale con prodotti del territorio da utilizzare come strumento di marketing e per rilanciare il marchio della Saccisica”. Stavolta pare si sia riusciti ad imboccare la strada giusta, andando oltre la “logica del campanile”, spesso di ostacolo se non dannosa, mettendo le basi per una strategia capace di assicurarsi risorse economiche per realizzare interventi pubblici e per far ripartire sviluppo e occupazione.
di
Martina Maniero