martedì, 16 Aprile 2024
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La personalità e i suoi disturbi

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la personalità come una “modalità strutturata di pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”. Ogni individuo è caratterizzato da modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente. Quando questi modi (definiti tratti di personalità) sono troppo rigidi e poco adattivi rispetto all’ambiente e alla cultura dell’individuo, al punto da compromettere la vita affettiva, sociale e lavorativa, vi è la probabilità che si configuri un disturbo di personalità.

A prescindere dalle caratteristiche tipiche di ciascun disturbo, chi soffre di un disturbo di personalità tende ad avere diversi problemi nelle relazioni affettive e interpersonali, che vanno dall’evitamento dei rapporti e isolamento sociale alla conflittualità più o meno esasperata, dalla dipendenza nelle relazioni affettive all’instabilità o mutevolezza dei rapporti e delle frequentazioni sociali. In ambito lavorativo possono esserci ripercussioni negative (fallimenti di esperienze o progetti, rinunce a incarichi, instabilità nel mantenimento del lavoro e cambiamenti a causa dei problemi relazionali o dell’impulsività, mancanza di efficacia) sebbene in certi casi quest’area possa essere preservata o essere meno deficitaria. Nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, i disturbi di personalità vengono raccolti in tre gruppi: il gruppo A (paranoide, schizoide e schizotipico) include i disturbi di personalità caratterizzati da pensieri e comportamenti inusuali e dall’incapacità di stabilire relazioni interpersonali soddisfacenti; il gruppo B (antisociale, borderline, istrionico e narcisistico) contraddistinti da comportamenti manipolatori, eccessivamente emotivi e incapaci di considerare il punto di vista dell’altro; il gruppo C (evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo) contrassegnati da comportamenti ansiosi, timorosi e incapaci di prendere decisioni autonome. Il trattamento psicologico mira a costruire delle strategie utili e adeguate per affrontare e gestire gli stati interni e le difficoltà, permettendo alla persona di migliorare il funzionamento sociale e le relazioni interpersonali.

Dott.ssa Cristina Zago

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