giovedì, 28 Marzo 2024
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L’inquinamento ci costa ben 92 milioni

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I temi legati all’ambiente e all’inquinamento sono senza dubbio nell’occhio del ciclone in tutta Italia considerata la situazione abbastanza critica in tutto il territorio e in particolar modo per i centri cittadini che, nella maggior parte dei casi si trovano ad affrontare una mole di mezzi, quindi emissioni, superiore a quella che realmente potrebbe circolare con le relative conseguenze sia sull’aria e quindi sulla concentrazione delle polveri sottili sia nella viabilità e nella vivibilità complessiva della città. A inizio 2015 è normale che si tirino le somme in relazione all’anno appena passato che, per quanto riguarda la città di Padova e la sua provincia non hanno registrato un andamento ottimale anzi sforando più di qualche volta nei parametri consentiti dalla legge.

Le polveri sottili, tecnicamente definite con l’acronimo PM10, al 31 dicembre 2014 hanno fatto registrare 56 superamenti del limite giornaliero quando la legge in tale direzione prevede un massimo di 35 superamenti annui. Una percentuale di superamento allarmante quindi che senza dubbio deve lasciare spazio ad interventi da parte delle autorità preposte mirati alla riduzione degli indicatori nonché a delle attività di sensibilizzazione dei singoli cittadini che, in questo ambito come in tanti altri, possono apportare il loro singolo contributo. Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova, ha dichiarato in merito “I superamenti sono stati inferiori a quelli dello scorso anno, grazie alla grande piovosità del 2014, ma l’elemento essenziale è che non siamo ancora scesi sotto la soglia di legge. Vanno poi sommati ai giorni di superamento delle micropolveri, quelli dell’ozono: almeno 34 superamenti del limite (sull’ozono non è possibile essere precisi perché il sito ARPAV non fornisce lo storico) per la protezione della salute umana. Limite fissato a 120μg/m3 da non superarsi più di 25 giorni all’anno. Risultano almeno più di 90 giorni in un anno di aria avvelenata.

Permane un quadro allarmante che vede l’aria padovana fuorilegge anche per altri inquinanti: PM2.5, Biossido di azoto, Benzo(a)pirene, che producono pesanti danni alla salute dei cittadini (bimbi, anziani e fasce deboli in primis).” Quest’anno per il calcolo dei danni derivati dall’inquinamento l’Agenzia Europea dell’ambiente ha fornito dei dati che hanno permesso di quantificare i danni portati dall’inquinamento alla società. Per l’Italia dal 2008 al 2012 i danni sono stati quantificati in 26 miliardi di euro, in un conteggio che va ad includere tutti i danni derivanti dall’inquinamento ovvero morti premature, costi per la sanità, giorni lavorativi persi, problemi di salute, riduzione dei raccolti agricoli e molte altre conseguenze.

Basandosi su questi conti l’inquinamento è costato alla comunità di Padova ben 92 milioni di euro con vittime incluse fra le 40 e le 60 all’anno. Numeri allarmanti che. Da soli, dovrebbero portare alla promozione di politiche più mirate al green e al rispetto dell’ambiente. Non solo in città però si registrano criticità. Non si devono infatti dimenticare le aree a rischio anche in provincia che si concentrano laddove si trovano i più importanti stabilimenti industriali ma anche dove i centri urbani sono strategici per i servizi del territorio.

Non si possono dimenticare, fra le cittadine con problematiche legate all’ambiente, Monselice, Este, Piove di Sacco e Conselve che, oltre all’area industriale vera e propria si trova ad avere stabilimenti produttivi vicini al centro cittadino che creano disagio come dimostrano le numerose proteste in atto.

di Martina Celegato