martedì, 16 Aprile 2024
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Villa Romanin Jacur, parte il restauro

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salzano filandaArriva un contributo di più cento mila euro dalla Regione che, l’amministrazione di Salzano, investirà in villa Romanin Jacur Filanda. Nel mese di agosto il Comune di Salzano ha partecipato a un bando promosso dalla giunta regionale del Veneto che avrebbe erogato contributi a progetti legati allo sviluppo delle località turistiche e culturali. Questo in un’ottica di turismo sostenibile sociale e ambientale, attraverso azioni volte a rendere maggiormente accessibile e fruibile i luoghi del turismo e della cultura, da cui il titolo “Progetti integrati da area e di distretto turistici culturali e sostenibili”. Lo scorso 30 dicembre, la giunta regionale, comunicava con una delibera del giorno precedente, di aver approvato il progetto presentato dal Comune di Salzano: “Villa Filanda Romanin Jacur e Museo della seta e della fi latura: piena accessibilità e ampia fruibilità di un complesso unico nel suo genere”. Il sostegno economico sarà di 107.500 euro. “L’impegno, la ricerca e la determinazione, prima o poi, appaga e, l’anno appena concluso, ha dato i suoi frutti – dice l’assessore ai Lavori Pubblici e Promozione del Territorio del Comune di Salzano, Lino Manente. Sempre il mese scorso, la giunta regionale, a tramite l’assessore ai lavori pubblici Massimo Giorgetti, ci comunicava che in base alla Legge Regionale n. 27/2003, art. 50 Sostegno finanziario ai lavori pubblici di interesse locale di importo fi no a 200 mila euro anno 2014 che il progetto: “Realizzazione spazi per aggregazione sportive a Robegano”, da noi presentato un paio di anni fa, ha avuto l’approvazione per un contributo di 100 mila euro per la realizzazione di uno stralcio funzionale”.

Attualmente l’amministrazione sta preparando una manifestazione, d’interesse che la Regione Veneto, con delibera di giunta n. 1924 del 28 ottobre 2014, ha emesso per la valutazione di progetti relativi alla riqualificazione e al risanamento dei paesaggi e valorizzazione dei paesaggi degradati. Tra i requisiti necessari per partecipare, il richiedente deve essere direttamente coinvolto in quanto si parla di recupero di siti produttivi proto-industriali collegati all’acqua e a percorsi dell’acqua, quali mulini e fi lande. Il massimo del finanziamento potrebbe essere di 100 mila euro e altri 10 mila per la progettazione. “Tutto questo e stato, e spero potrà essere possibile, grazie all’impegno, alla ricerca e alla determinazione degli uffici interessati, lavori pubblici, promozione del territorio e cultura che quotidianamente – conclude Manente – siamo tutti impegnati, a ricercare possibilità finanziarie alternative da quelle che l’attuale bilancio comunale ci può dare”. Le amministrazioni, a causa dei continui tagli al loro bilancio da parte del Governo centrale, hanno, via via, perso la loro possibilità di investire su progetti pubblici per il loro territorio. Presentare richieste di contributi sembra essere una delle poche possibilità rimaste da sfruttare.

 

Roberta Pasqualetto