giovedì, 28 Marzo 2024
HomeVenezianoChioggia"La via del cielo", una drammatica riflessione della Shoah

“La via del cielo”, una drammatica riflessione della Shoah

Tempo di lettura: 2 minuti circa

SONY DSC“La via del cielo” (Himmelweg) parte da un progetto teatrale iniziato qualche anno fa con un gruppo di studenti del Liceo Veronese di Chioggia e che è stato poi ripreso dall’anno scorso dal Centro Formazione Danza e Teatro affinché questi giovani potessero dedicare più tempo alla loro passione per la scena teatrale. Si tratta di un libero adattamen- to del testo del commediografo spagnolo Juan Mayorga che offre una drammatica riflessione sul più tragico evento della storia del Novecento: la Shoah.
Racconta di una messinscena per camuffare la realtà, per nascondere l’orribile verità. Un commissario della Croce Rossa, insospettito dalla presenza dei vari lager, chiede ed ottiene il permesso dell’alto comando nazista di visitarne uno. Questo avvenne nel corso della Seconda guerra mondiale. E così il comandante tedesco del campo di concentramento architetta la trasformazione del lager in un villaggio modello che avrebbe lo scopo di sperimentare la vita ideale per la comunità ebraica. Il comandante nazista diventa così il regista di questo gigantesco dramma e i prigionieri del campo sono costretti a recitare le varie parti dello spettacolo: i bambini che giocano con i palloncini e i pupazzi, i due fidanzati seduti sulla panchina del parco, gli artigiani che lavorano, il ristorante dove ci si ritrova per mangiare e conversare… tutto finto e tutti gli ‘attori’ ebrei finiranno anch’essi poco tempo dopo nelle camere a gas. Nei giorni precedenti all’arrivo del commissario della Croce Rossa si susseguono prove di varie scene di vita felice sotto il controllo del comandante del campo; alla fine il commissario subirà questa colossale manipolazione e non potrà far altro che scrivere ciò che ha visto
in questo campo, diventando suo malgrado complice del massacro di un popolo.
Il testo di Mayorga ci offre anche una grande quantità di suggestioni sulla realtà e la sua manipolazione, ma so- prattutto ha un grande valore di conservazione della memoria, utile in particolare a un pubblico giovane: per non dimenticare. Appassionante e coinvolgente l’interpretazione offerta dai giovanissimi attori e danzatrici: Alvise Renier, Benedetta Fornaro, Dario Penzo, Francesca Perini, Gaia Naccari, Giacomo Zampaolo, Giorgia Boscolo Sassariolo, Gloria Bondesan, Laura Bonaldo, Marina Alfiero, Martina Raule, Martino Boscolo Brusà, Marta Vianelli. La regia e coreografia sono state curate da Patrizia Aricò e Francesca Serafini, il Make Up è stato affidato a Sara Scarpa.
Lo spettacolo, presentato il 30 gennaio 2015 all’Auditorium comunale di Chioggia al mattino alle scuole superiori e alla sera a tutta la cittadinanza, è stato arricchito anche dalla testimonianza del compositore e pianista Francesco Lotoro noto per la sua attività di ricerca e recupero delle musiche della Shoah – i prigionieri erano riusciti a scrivere intere partiture musicali utilizzando anche stoffa, carta igienica… che poi dovevano necessariamente nascondere perché altrimenti i nazisti avrebbero distrutto anche quello.
E proprio per questa encomiabile iniziativa il musicista Lotoro è stato insignito nel 2013 del titolo di Chevalier de l’ordre des Artistes et des Lettres dal Ministero della Cultura Francese.

 

Eugenio Ferrarese