venerdì, 29 Marzo 2024
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L’intelligenza si può imparare

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La teoria della modificabilità
Alla luce delle nuove scoperte scientifiche l’intelligenza non va più considerata come una caratteristica innata, biologicamente determinata, ma come una condizione modificabile. Se propriamente stimolato, il cervello può letteralmente ricreare se stesso: sviluppa nuove reti neuronali, apre nuovi percorsi e stabilisce nuovi circuiti cerebrali. La teoria della modificabilità cognitiva strutturale (l’intelligenza è modificabile) è stata rigorosamente dimostrata grazie a tecniche come la tomografia a emissione di positroni (Pet), che permette di vedere il funzionamento del cervello. “Il cervello ha un potenziale sconfinato, è un’entità in continua trasformazione lungo tutto l’arco della vita. […] Esso cambia continuamente la sua struttura e le sue funzioni in risposta alle esperienze esterne, che portano letteralmente alla creazione di nuove connessioni tra neuroni e alla secrezione di sostanze chimiche che ne trasmettono i segnali” (M. Diamond e J, Hopson, Magic Trees of the mind, Dutton Books, New York, Penguin-Putnam Group, 1998) È una scoperta che ha cambiato non solo le tecniche di riabilitazione, ma anche i metodi di insegnamento e soprattutto il concetto che si ha dell’uomo come essere modificabile. Bambini con gravi ritardi mentali oggi possono essere inseriti produttivamente nella società grazie a un paziente lavoro di modificazione della loro struttura cognitiva.
Cos’è il Metodo Feuerstein
Il Metodo Feuerstein, nato in Israele nel secondo dopoguerra, diffuso a livello internazionale, si fonda sulla convinzione che ogni individuo è modificabile a qualunque età e può potenziare i propri processi cognitivi e attivare risorse ancora latenti. Questo percorso è reso possibile dalla presenza di un mediatore che stimoli l’individuo ad attivare un processo di autocambiamento. Obiettivo prioritario è quello di sviluppare la capacità dell’individuo di rispondere al cambiamento, stimolando il processo dell’imparare ad imparare. Il Programma di Arricchimento Strumentale (P.A.S.) della metodologia Feuerstein si pone l’obiettivo di modificare le strutture mentali in modo da facilitare l’apprendimento. A differenza di quanto si insegna a scuola, l’obiettivo del P.A.S. non è tanto quello di aumen- tare le conoscenze (anche se questo accade), quanto di accrescere la flessibilità dei processi di apprendimento. È la differenza che intercorre tra dare tutti i giorni a qualcuno pesce da mangiare o fornirgli l’equipaggiamento, le conoscenze tecniche, le abilità manuali, il senso di autostima e di competenza necessari perché possa catturare il pesce da solo, ogni volta che ne avrà bisogno.
Bambini con esigenze speciali
Tutti apprendiamo sia da una diretta esposizione agli stimoli dell’ambiente sia dall’intervento di un mediatore, una persona che si interpone tra l’individuo e l’ambiente (genitore, educatore, insegnante). Il bambino con esigenze speciali è un bambino le cui abilità di apprendimento da una diretta esposizione agli stimoli è limitata. Perciò ha bisogno di un’esperienza di apprendimento mediato maggiore. In realtà tutti gli individui hanno bisogno di esperienze di apprendimento mediato. Anche i bambini dotati, che danno l’impressione di apprendere da soli, hanno bisogno di un mediatore, così come tutti i genitori mediano a livelli diversi. In genere a mediazione avviene spontaneamente, in modo non pianificato e talvolta inconscio. Tuttavia per il bambino con esigenze speciali la mediazione “spontanea” non è sufficiente, è necessaria una mediazione adattata ai bisogni del bambino. L’esperienza di apprendimento mediato fornisce al bambini gli strumenti e i prerequisiti necessari per renderlo capace di imparare ad imparare.

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