C’era anche un politico chioggiotto alla fine di gennaio a Montecitorio, quando il parlamento è stato convocato in seduta comune, assieme ai grandi elettori, per scegliere il nuovo presidente della Repubblica.
Lucio Tiozzo, consigliere regionale del Pd, ha viaggiato fino a Roma, assieme al governatore del Veneto Luca Zaia e al presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato. Una chiamata arrivata il 21 gennaio, per Tiozzo, quando il consiglio regionale ha designato i suoi rappresentanti per l’importantissima elezione.
“La scelta della mia persona come delegato regionale per l’elezione del Capo dello Stato – afferma Tiozzo – è stata una grande soddisfazione. Mi è stato così riconosciuto un ruolo di equilibrio e impegno in seno al consiglio regionale. Basti pensare che sono stato votato anche da qualche consigliere della maggioranza”.
Il sogno si è trasformato in realtà otto giorni dopo quando è iniziata, in parlamento, l’elezione per il successore di Giorgio Napolitano. Tiozzo svela retroscena e curiosità di questo viaggio molto particolare.
“Arrivati a Roma – spiega Lucio Tiozzo – il premier Matteo Renzi ha riunito i 430 grandi elettori del Pd e, in quel contesto, ha presentato all’assemblea la candidatura di Sergio Mattarella. Appena ha proposto questo nome c’è stato subito un applauso caloroso e spontaneo. Io ho capito immediatamente che eravamo nella strada giusta, considerando le grandi qualità e la storia dell’illustre giudice costituzionale”.
Si è quindi palesata la prospettiva di un’elezione rapida del nuovo Capo dello Stato.
“Renzi si è giocato bene le sue carte – continua Tiozzo – la candidatura di Mattarella ha permesso di unire tutte le correnti del Pd: da subito si è rivelato una figura in grado creare una forte coesione”.
Ma com’è stata vissuta, a livello emotivo, una “missione” di questo valore? Ed entrare da protagonisti nei palazzi del potere dello Stato centrale?
Appena Renzi ha proposto il nome di Sergio Mattarella ai 430 grandi elettori del Pd c’è stato un applauso caloroso e spontaneo. Si è capito immediatamente che eravamo sulla strada giusta
“Vedere da vicino e incontrare le personalità di spicco della politica italiana – continua Tiozzo – emotivamente è un’esperienza molto forte. Anche la presenza capillare dei media nazionali e internazionali impressiona e aumenta la frenesia. Durante la trasferta, ogni mattina ci
arrivavano, via cellulare, le indicazioni di voto e, quando si procedeva alla votazione, ci cronometravano i tempi di attesa per capire se lasciavamo scheda bianca o meno”. Sulla scelta di Mattarella, Tiozzo non ha dubbi che si sia trattato di una grande vittoria di Renzi e del Pd.
“Renzi ha ripetuto con forza – continua Tiozzo – che il patto del Nazareno non riguardava l’elezione del Capo dello Stato. Berlusconi ha solo usato la scusa del mancato accordo sul presidente per percorrere un’altra strada. Il premier ha capito che c’era voglia di rompere con il passato e Mattarella era proprio il candidato inviso all’ex primo ministro”.
Infine qualche curiosità. “Giorgio Napolitano è venuto sempre a votare e, ogni volta che entrava, veniva sempre accolto con calorosi applausi”. Per Tiozzo la trasferta ro- mana è stata molto significativa e, sulla politica italiana, afferma: “In parlamento ci sono tante donne e tanti giovani. Posso dire che è in atto un ricambio generazionale”.
Andrea Varagnolo