giovedì, 28 Marzo 2024
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A Mirano “Aspettando Expo”

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aspettando-expoA Mirano l’Expo arriva in anticipo. Dal 20 febbraio, a due mesi dall’inaugurazione dell’esposizione universale, va infatti in scena il festival culturale “Aspettando l’Expo”. Una settimana di appuntamenti, quattro eventi che, con linguaggi diversi, cercheranno di promuovere una riflessione sui temi dell’esposizione universale, a partire dal diritto al cibo e all’acqua.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra Cesvitem, ong miranese impegnata dal 1987 in favore dei popoli del Sud del mondo, e Solwa srl, startup ideatrice di una tecnologia per la depurazione dell’acqua attraverso l’utilizzo dell’energia solare.
“Il festival – spiega il presidente del Cesvitem Simone Naletto – parte da una delle domande da una delle domande guida dell’Expo, ovvero ‘È possibile garantire cibo e acqua alla popolazione mondiale?’. La risposta può essere affermativa, a patto però che si ricerchi e si metta in atto tutti assieme un nuovo equilibrio, basato su stili di vita e scelte di consumo più consapevoli e sostenibili”. “Per questo il festival cercherà di far sentire la voce del Sud del mondo su questi temi – sottolinea Davide Franceschetti, uno dei soci fondatori di Solwa -, un punto di vista diverso rispetto al nostro ma fondamentale per un cammino davvero condiviso. Un contributo, piccolo ma speriamo significativo, affinché l’Expo non resti un evento a se stante, ma sia un’occasione forte di sensibilizzazione e di cambiamento in un’ottica di giustizia.
Con il patrocinio del Padiglione Italia ad Expo 2015, Comune di Mirano e Centro Pace e Legalità “Sonja Slavik”, il festival si aprirà venerdì 20 febbraio (Teatro di Villa Belvedere, ore 20.45) con la messa in scena di H2Oro, spettacolo di teatro civile sull’acqua diritto dell’umanità. Prodotto da Itineraria Teatro, con oltre 400 repliche all’attivo in tutta Italia, H2Oro affronta con una documentazione rigorosa il tema degli sprechi e dei paradossi nella gestione dell’acqua in Italia e nel mondo, riflettendo assieme agli spettatori sul cosa fare noi-qui-ora affinché l’accesso all’acqua potabile diventi un diritto umano e sociale imprescrittibile garantito a tutti gli esseri umani.
Doppio appuntamento sabato 21 febbraio. Dalle 9.30 l’eco illustratrice Deisa Centazzo attende in Biblioteca i bambini delle scuole primarie per un laboratorio di pittura sul tema “Dalla goccia al mare, un viaggio da rispettare”, dedicato ovviamente all’acqua (info e iscrizioni presso la Biblioteca Comunale, tel. 0415798490, e-mail info.biblioteca@comune.mirano.ve.it). Sempre alle 9.30 apre, in Villa XXV Aprile, la mostra fotografica “Qué contradicción!”: un viaggio con gli scatti di Tommaso Saccarola nelle periferie di Trujillo, in Perù, per documentare l’incapacità di uno dei paesi più fertili del mondo di garantire cibo a sufficienza ai suoi abitanti. La mostra resterà aperta fino a domenica 1° marzo, il sabato e la domenica con orario 9.30-12.30 e 15-17.30, da lunedì a venerdì 15-17.30.
Giovedì 26 febbraio, di nuovo al Teatro di Villa Belvedere, spazio al cinema con“Corto e mangiato”. Dalle 20.45 saranno proiettati tre cortometraggi sul tema del diritto al cibo in Africa, per approfondire da diversi punti di vista una delle sfide fondamentali per il futuro del continente. Da “Wind of change”, storia di una famiglia contadina del Kenya alle prese con gli effetti dei cambiamenti climatici, a “Terra bruciata”, documentario sugli effetti del land grabbing sui piccoli coltivatori, passando per la poesia de “Il miracolo del pane”.
«Desideriamo ringraziare il Cesvitem – affermano la Sindaca Maria Rosa Pavanello e la Delegata alla Cultura Renata Cibin – e tutti i partner che hanno reso possibile il festival “Aspettando l’Expo”. Quella che viene donata alla Città di Mirano è un’iniziativa culturale di grande qualità, oltre che di estrema attualità. L’attualità sta certo nel legame con l’Expo, evento dell’anno cui anche Mirano partecipa nella declinazione veneziana, ma soprattutto nei temi trattati dalle iniziative artistiche proposte, nella loro assoluta impellenza, nella necessità della soluzione che reclamano».