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Sequestrato gattopardo a Bolzano

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Roma, 4 febbraio 2014 –  La documentazione in possesso della persona, ai sensi della Convenzione internazionale di Washington che regola il commercio e la detenzione di animali e piante minacciate d’estinzione (Cites), ha escluso la provenienza illegale del gattopardo africano, il quale rientra però nella lista dei mammiferi potenzialmente pericolosi per la salute e l’incolumità pubblica la cui detenzione è vietata in Italia. L’allarme è scattato nel pomeriggio di domenica, quando nella legnaia di un maso della zona è stata segnalata la presenza di un grosso felino maculato, molto simile ad un ghepardo. Sul luogo si è recato l’ispettore forestale Andrea Ragazzoni dell’Ufficio provinciale caccia e pesca assieme ai carabinieri e ad un veterinario. Essendo vietato ogni tipo di abbattimento del gattopardo africano, l’animale è stato catturato nella mattinata di lunedì e affidato al ricovero sanitario per animali della Sill, a Bolzano. Durante la sua “permanenza” presso la legnaia del maso, a poche centinaia di metri di distanza dall’abitazione del suo proprietario, l’animale ha sbranato almeno un gatto.

Gatto pardo , simile a un piccolo leopardo, era detenuto da un signore che l’aveva acquistato dalla Germania nel 2012 per la modica cifra di 20.000 euro.

Il giovane esemplare di un metro di altezza e di 15 kg di peso è stato catturato lunedì mattina a Lana, in provincia di Bolzano, dall’ispettore forestale dell’Ufficio provinciale caccia e pesca. Il felino , di origine africana veniva tenuto in una gabbia di ferro dalla quale però domenica scorsa è riuscito a fuggire scatenando il panico.

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