giovedì, 28 Marzo 2024
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Viaggio tra i veleni della Bassa con il ministro Galletti

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galletti cec pernumia2Non capita tutti i giorni di vedere un Ministro nella bassa padovana. Ma la situazione ambientale del nostro territorio ha spinto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti a fare una lunga visita strutturata per analizzare le criticità più importanti. La giornata del ministro è cominciata in municipio a Pernumia, dove il sindaco Luciano Simonetto ha chiesto il contributo del ministero per risolvere la situazione della ex fabbrica “C&C”, una bomba ecologica che insiste al confine tra i Comuni di Battaglia Terme e Pernumia, ma comunque molto vicina anche a Monselice. “Il Veneto è una Regione virtuosa – ha spiegato Galletti – e grazie a questo sarà più facile aiutarla con programmi straordinari. Il Governo, oltre all’impegno profuso per risolvere i dissesti idrogeologici del paese, ha infatti particolar- mente a cuore le bonifiche dei siti inquinati”.
Il ministro ha poi lanciato un messaggio alle istituzioni e ai cittadini. “Dobbiamo avere rispetto per il nostro territorio. Teniamo alta la guardia oggi, per evitare l’insorgere di nuovi problemi domani”. L’incontro è culminato con la promessa di un tavolo tecnico a Roma per risolvere definitivamente il problema della C&C. Un impegno preso direttamente dal ministro, che ha effettuato un sopralluogo nei capannoni ancora stipati di rifiuti per lo più tossici, accompagnato tra gli altri dal senatore Udc Antonio De Poli e dal consigliere regionale Peraro. La discussione sulla C&C si è conclusa con l’augurio del ministro affinché venga approvato al più presto il disegno di legge per il riconoscimento degli eco-reati. Dopo il veloce sopralluogo nei capannoni di via Granze, dove sono stipate da anni tonnellate di rifiuti tossici pericolosi, ora al centro di una delicata e complessa operazione di bonifica ambientale, il ministro ha raggiunto il Bluedream Hotel di Monselice, dove era atteso dai sindaci dei paesi attraversati dal fiume
Fratta-Gorzone, uno dei più inquinati del territorio ma anche un corso d’acqua strategico per la zona agricola. Da decenni si discute su come migliorare la qualità dell’acqua e preservare l’ambiente, considerando anche il fragile equilibrio idrogeologico della Bassa Padovana. La vicenda si trascina da oltre quarant’anni, e cioè da quando gli scarichi delle aziende, in primis delle concerie nel vicentino, finivano dritti nelle acque del fiume.
“Vogliamo che il Fratta diventi la nostra opportunità, sia per quanto concerne l’agricoltura e i sistemi di irrigazione che per la realizzazione di vie cicloturistiche sugli argini”, ha spiegato il sindaco di Urbana, Marco Balbo.
La presenza massiccia di particelle di cromo 6, cloruri e solfati ha fatto affermare ai tecnici della direzione regionale ambiente come il problema storico dell’inquinamento del Fratta sia “sotto controllo, ma non di facile soluzione”. La strada dunque è tutta in salita e la ricetta non è certo già pronta. “La prevenzione è la migliore soluzione – ha concluso il ministro – Domani risolveremo tutto? No, non sarà così. Purtroppo ci vorrà tanto tempo perchè un problema che è li da 40 anni non lo risolvi in 40 minuti. Ma di certo dobbiamo lavorare fin da subito tutti insieme per tentare di trovare una soluzione. I problemi ambientali non devono essere secondari anche perchè sono legati alla salute pubblica. Dobbiamo lavorare assieme senza scaricare i problemi gli uni sugli altri”

Emanuele Masiero