venerdì, 29 Marzo 2024
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Mirano: studenti lanciano il progetto “Energy for Africa”

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labe - GuineaRealizzare un impianto fotovoltaico per integrare il sistema di produzione di energia elettrica del polo universitario della città di Labe, in Guinea Conakry, seguendo il progetto realizzato da un ventiseienne africano che vive in Italia da 9 anni, appassionato di elettrotecnica. Questo l’obiettivo del progetto “Energy for Africa” che tre istituti superiori di Mirano, il liceo Majorana-Corner, l’Itis Ponti-Levi e l’Itis 8 Marzo-Lorenz, si sono prefissati di raggiungere entro marzo: precisamente in 40 giorni a partire dal 20 febbraio, per raccogliere 12 mila euro per finanziare il progetto. Una maratona di solidarietà che parte dal basso: il progetto infatti coinvolge circa 150 studenti dei tre istituti della cittadella scolastica miranese, che con iniziative ed eventi promossi e ideati da loro stessi, e con l’aiuto dei professori coinvolti, stanno promuovendo la raccolta fondi da devolvere interamente al progetto. Ciascuna delle scuole, assieme alle Acli del Miranese, all’associazione delle consulte dei comuni del Miranese, l’associazione “Guineiani in Italia” e alcune aziende entrate come partner, ha predisposto un percorso all’interno delle materie scolastiche, mettendo in comune informazioni, strumenti e dati tecnici che contribuiranno alla costruzione dell’impianto fotovoltaico. Per poterne iniziare la costruzione, è stato siglato un accordo con le Acli di Mirano, che permette di assicurare la disponibilità della somma da raccogliere, in modo da procedere al più presto alla realizzazione dell’opera. Mano a mano che arriveranno le offerte si procederà all’acquisto dei materiali che serviranno ad assemblare, in loco, l’impianto fotovoltaico, che “illuminerà” l’università della Guinea Conakry e che potrà essere poi replicato con altri sistemi simili. Ideatore del brevetto dell’impianto fotovoltaico è Mamadou Kairaba Diallo, 26 anni, originario della Guinea, grande appassionato di elettronica che fin da piccolo ha cercato di risolvere i problemi dell’illuminazione del suo villaggio, a Labe. Trascorreva i pomeriggi a raccogliere vecchie batterie delle torce, per collegarle alle lampadine delle biciclette e illuminare così le serate con gli amici o la cena con i fratelli. Nei villaggi guineani, infatti, la mancanza di luce artificiale nelle ore notturne porta ancora oggi le famiglie a utilizzare le candele. Dopo aver studiato in Guinea, Mamadou è arrivato in Europa: da Parigi è andato a Düsseldorf, quindi a Mestre. Ha svolto diversi tipi di lavoro, dal volantinaggio al corriere espresso, oggi è occupato in un’azienda grafica, ma continua ad essere soprattutto appassionato di elettronica. La sua idea e la consapevolezza dell’importanza dell’integrazione, lo hanno portato in contatto con le scuole di Mirano, da cui poi è partito il progetto “Energy for Africa”. I fondi si raccolgono in crowdfunding sul sito www.energyforafrica.it, dove è anche spiegato nel dettaglio il progetto.  di Filippo De Gaspari