giovedì, 28 Marzo 2024
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Monselice: ascensore nella rocca, è polemica

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rocca monselice lavori ascensorIl progetto dell’ascensore nella Rocca sembra solo il retaggio di un lontano passato. Ma la Regione Veneto ha previsto un finanziamento di 1.900.000 euro che è stato accolto favorevolmente da chi aveva espresso il suo sì al progetto, ma ha destato anche i dubbi profondi dei vari comitati ambientalisti. Per questo è stata inoltrata una dettagliata richiesta di chiarimenti, a firma dei comitati Lasciateci Respirare, Circolo Legambiente Dai Colli all’Adige, Comitato Difesa Colli e Italia Nostra di Padova ed Este. In primis per la Casa Bernardini.

Gli ambientalisti chiedono come è stato speso il milione di euro investito finora nell’immobile. E “quali siano stati i motivi imprevedibili per i quali ci si trova ora, dopo 5 anni dall’inizio dei lavori, a richiedere ulteriori 250.000 euro per il “completamento” degli stessi”. Ancora, come garantire un numero di pernottamenti tali da far funzionare l’eventuale locanda, posta a 270 metri di sentiero dalla stazione di arrivo dell’ascensore, e come si troveranno gli operatori. Anche sul mastio i dubbi non mancano. Il nuovo progetto regionale contempla anche un sistema per l’accesso al mastio. Ma le associazioni ricordano che sul punto si è già pronunciata la Soprintendenza, bocciando quello previsto. “Con quali motivazioni invece che realizzare l’ascensore panoramico dietro villa Duodo, come sta ancora scritto nelle norme tecniche attuative del piano particolareggiato del centro storico, è stata scelta una soluzione del tutto diversa come l’attuale?”.

Quanto agli esiti del processo ascensore per le associazioni: “il giudice ha rilevato che “non ricorrono evidentemente i presupposti per un proscioglimento nel merito”. Assolve inoltre due degli imputati dal reato di falso “perché il fatto non costituisce reato”, e quindi per “mancanza dell’elemento soggettivo” pur rilevando che uno degli imputati approva una istruttoria fondata su elementi parzialmente errati”. Resta aperto anche il problema della risoluzione del contratto con la ditta che stava realizzando l’ascensore. Per questo gli ambientalisti si chiedono se “si sono tenute in qualche conto le ipotesi alternative prospettate dalle associazioni?” In attesa della prossima puntata.

di Emanuele Masiero