venerdì, 29 Marzo 2024
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Preadolescenti padovani: 1 su 4 è sovrappeso, il 10% obeso

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bambino_obesoUn ragazzo su quattro a Padova e provincia è sovrappeso e la quota di obesi arriva al 10%. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalla prima annualità del progetto “Crescere”, uno studio sugli 11-12enni padovani realizzato dalla Fondazione Zancan in tutta la provincia, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”. Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione corporea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.
I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ragazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole e utilizzando le tavole della SIEDP-Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle femmine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontrate nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare. Esso è promosso dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS e condotto in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il MIUR. Essi riportavano una prevalenza di soprappeso/obesità che tra gli 11enni maschi era del 29,3% e del 19,5% tra le femmine e tra i tredicenni del 26,3% nei maschi contro il 17,1% nelle femmine (Studio HBSC Italia 2010).
“La salute dei nostri ragazzi è al centro dell’attenzione dello studio Crescere – evidenzia Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan -. Grazie all’Azienda Ulss 16 abbiamo la possibilità di svolgere un’analisi approfondita su questo aspetto. Ci conferma che l’obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica dei nostri giorni. È in costante aumento, interessa non solo gli adulti ma anche i bambini”.
“Il fatto che ragazzi di questa età siano sovrappeso li espone precocemente a complicanze fisiche morbose quali difficoltà respiratorie, problemi articolari, mobilità ridotta – sottolinea la Dott.ssa Barbara Montini, Biotecnologia Medica, che, sulla base dei dati raccolti, ha svolto la tesi di master di I livello in Nutrizione di comunità ed Educazione alimentare -. A ciò si aggiungono le molte evidenze scientifiche sul fatto che bambini obesi hanno una più alta probabilità di diventare adulti obesi, con le conseguenze che ciò comporta riguardo al più alto rischio di sviluppare malattie croniche del cuore e il Diabete di tipo 2. Infine, non c’è da sottovalutare l’aspetto psicologico poiché questi ragazzi, spesso, si sentono a disagio fino ad arrivare a un vero e proprio rifiuto del proprio aspetto fisico e allo sviluppo di un senso di insicurezza che li porta all’isolamento. Escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla TV e al computer e instaurano, così facendo, un circolo vizioso di inattività che li può portare a iperalimentazione reattiva”.
Maurizio Schiavon Responsabile della struttura semplice U.O. di Medicina dello Sport e delle Attività Motorie dell’Ulss 16 sottolinea: “Controllare annualmente i ragazzi del progetto CRESCERE ha permesso anche di individuare precocemente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfismi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…). Il progetto rappresenta un’occasione per migliorare lo stile di vita, orientandoli anche a un’attività sportiva regolare: praticare uno sport a questa età permette di crescere bene nel corpo e nella mente ed è fondamentale anche per la salute futura.”

Il progetto Crescere finora ha coinvolto complessivamente 500 ragazzi nei territori delle Ulss 15, 16 e 17 e continuerà nei prossimi anni, monitorando la crescita e lo sviluppo dagli 11 ai 18 anni d’età. Ha il patrocinio della Fondazione Città della Speranza e dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. È realizzato in collaborazione con l’Azienda Ulss 16, 85 Comuni della provincia di Padova e Rovigo, il De Leo Fund Onlus, la Fondazione Girolamo Bortignon e la Fondazione Opera Immacolata Concezione. E’ sostenuto e promosso dall’Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori del Veneto.