A Rosolina si fa il punto sulla sicurezza, il prossimo appuntamento coi cittadini è in previsione il 9 aprile. Dopo l’ondata di furti che ha preoccupato indistintamente residenti e realtà commerciali del territorio, l’associazione Rosolina shopping tramite il presidente Fabio Porzionato e su richiesta degli associati ha organizzato una serata per discutere la problematica.
Alla sala civica sono intervenuti oltre al direttivo del sodalizio alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, il consigliere regionale Stefano Falconi e la rappresentante del comitato di Ca’ Morosini, località del territorio rosolinese più volte presa di mira dai ladri che sono entrati in azione sia nelle abitazioni sia nei bar. Com’è facile immaginare, l’iniziativa ha dato adito a un acceso dibattito, animato in particolar modo da chi si è trovato vittima di furti e talvolta truffe anche porta a porta. Alcuni dei partecipanti, per lo più i commercianti che fanno parte di Rosolina shopping, hanno lanciato l’idea di affidarsi a un servizio di vigilanza notturna privata nel centro cittadino. Dibattuto è stato anche il ruolo della videosorveglianza presente nel territorio comunale.
All’incontro, diversamente da quanto annunciato, non hanno però partecipato le forze dell’ordine, questione che ha dato il via a una querelle politica tra il capogruppo consiliare di Rosolina moderna Giancarlo Degrandis e il sindaco Franco Vitale. Degrandis ha deciso di scrivere al prefetto di Rovigo, dicendosi preoccupato per quanto accaduto.“Il sindaco ha giustificato l’assenza delle forze dell’ordine – ha considerato – dapprima sostenendo che erano in servizio, e poi, messo alle strette dal consigliere comunale Ferro Fabrizio, ammettendo che il comandante della polizia locale era a casa per suo stesso ordine”. Vitale ha ribadito le proprie ragioni. “Mi sembrava di essere stato chiaro – ha controbattuto- ripetendo per ben tre volte al consigliere Ferro, che ero presente in veste di ospite, e quindi non tenuto a estendere l’invito ad altri, e che le forze dell’ordine avevano motivato l’assenza perché impegnate nel presidio del territorio”.
Elisa Cacciatori