La Regione Veneto non rimettere a bilancio i fondi per lo sbarramento del Fiume Brenta. La notizia è una prima vittoria per le darsene che, da tempo contestano in tutti i modi il progetto di questa “piccola grande opera” che rischia di danneggiare irreparabilmente le loro attività e portarli alla chiusura. “Non conosciamo le motivazioni di questa scelta – afferma Marino Masiero, amministratore delegato della darsena Marina del Sole e che, con la sua associazione Slow Lagoon, partecipa al Gruppo Turismo Chioggia – ma notiamo come si stia già cercando di addossare la responsabilità di questa bocciatura a noi operatori e non alle pubbliche amministrazioni artefici di dello scellerato progetto. Lo sbarramento del fiume Brenta, in accoppiata al ponte, è pericoloso per via del possibile cedimento degli argini – continua Masiero – Lo stesso progettista dell’opera ha ammesso la loro fragilità durante le piene. Inoltre, idraulici di fama internazionale hanno pubblicamente dichiarato l’inutilità dell’opera, che diventerebbe pericolosa per chi vive e lavora nel territorio limitrofo, senza contare gli ingenti danni economici alle imprese nautiche”.
Sospendendo i finanziamenti, la Regione sembra prendere tempo e Gruppo Turismo è pronto a scommettere che il motivo sia l’inefficacia del progetto, il cui costo previsto si aggira sui 22 milioni di euro. “Non capiamo – conclude Masiero – come mai sia stato pubblicato il bando e assegnato l’appalto mentre è in pendenza un ricorso al Tar, uno alla Corte dei Conti e diversi esposti alla Procura della Repubblica denunciavano una grave serie di violazioni amministrative e tecniche”. In questi ultimi mesi, poi, la vicenda si è trasformata in una sorta di guerra tra gli interessi di chi rischia di chiudere la propria darsena e i residenti della frazione di Ca’Lino e Isola Verde che, attraverso il ponte, potrebbero arrivare a Chioggia evitando la Romea. “Niente di più falso – conclude Masiero – Il ponte andrebbe sì costruito, ma vicino alla foce, dove collegherebbe i due litorali e costerebbe la metà. Solo in questo modo i residenti delle frazioni avrebbero un notevole miglioramento della propria viabilità”.
Sara Boscolo Marchi