venerdì, 29 Marzo 2024
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A Cavarzere si celebra il 70° della Liberazione

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liberazioneLa ricorrenza del 25 aprile è per Cavarzere sempre molto sentita. Settant’anni or sono la gioia per la fine della guerra e la Liberazione dall’occupazione nazifascista si mescolarono al dolore e al pianto di fronte a tanti lutti e alla distruzione del paese. “Il nostro essere qui oggi non vuole essere all’insegna di un ricordo fine a se stesso – ha detto il sindaco Henri Tommasi durante il suo discorso – Le tante iniziative di questi giorni, grazie all’assessorato alla Cultura, non vogliono solamente soddisfare una seppur doverosa curiosità storica. Vorrei che sapessimo, attraverso la memoria, ricavare qualche insegnamento utile anche a noi oggi”.

“La liberazione fu il frutto di tanti uomini che fecero fronte comune in difesa della libertà, il bene più prezioso per l’uomo – ha sottolineato Tommasi. – Partigiani, soldati dell’esercito regolare, semplici famiglie, medici, su tutti la figura del dottor Flavio Busonera, uomini di Chiesa e il nostro pensiero non può non andare a monsignor Giuseppe Scarpa, protagonista e punto di riferimento per la comunità cavarzerana in quei momenti, diedero vita alla Resistenza, che non fu solo un movimento para-militare ma fu la reazione dignitosa e compatta di un intero popolo che fece fronte comune contro la barbarie. E’ doveroso ricordare i partigiani caduti in difesa della libertà; le vittime civili dei bombardamenti e quelle delle rappresaglie e delle violenze nazifasciste; i tanti soldati che rimasero al loro posto nell’esercito regolare italiano e parteciparono alla guerra di Liberazione, spesso compiendo azioni eroiche come nel caso del granatiere Lino Forzan, recentemente scomparso. E’ doveroso ricordare tutti coloro che sono morti o hanno messo a repentaglio la loro vita per la Liberazione di Cavarzere. Innanzitutto soldati italiani del battaglione Cremona guidato dal generale Bisogniero e di altre divisioni; tra breve renderemo omaggio al capitano Giorgi, caduto proprio mentre stava guidando i suoi uomini verso Cavarzere. Ma anche i soldati alleati, partiti da paesi lontani che combatterono anche per la nostra Libertà”.

“La libertà è il bene più prezioso – ha sottolineato il primo cittadino – Un bene che può essere pagato anche con il sangue. Ma la Libertà non è pienamente tale se non porta al bene degli uomini, di tutti gli uomini, ad una società più giusta e solidale, coesa ed in grado di raccogliere le sfi de dei nuovi tempi storici. Settant’anni fa questo cammino è iniziato, ma molta strada ancora rimane da fare in tante parti del mondo. Auspichiamo che questo 70° anniversario sia lo stimolo a proseguire con convinzione sulla strada del bene per tutti gli uomini.

di
Melania Ruggini