Alla luce dei sempre più recenti e preoccupanti episodi legati al dissesto idrogeologico, l’Ordine dei Geologi del Veneto lancia un appello ai candidati alla Presidenza della Regione, sollecitando maggiore attenzione alla prevenzione dei disastri ambientali. “Se si vogliono evitare conseguenze fatali, la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico deve essere uno dei primi temi di intervento del prossimo Governo regionale – sottolinea il presidente dell’Ordine, Paolo Spagna – attraverso azioni concrete, supportate da risorse immediatamente spendibili, che determinino risparmi di vite umane e sicurezza permanente”.
Per l’Ordine dei Geologi è indispensabile mettere al centro delle politiche regionali di governo un piano integrato che tenga conto di molteplici fattori quali la riduzione del consumo di suolo, l’incentivazione della Green Economy e una pianificazione che, grazie a un’analisi approfondita del territorio, consenta di mitigare il rischio idrogeologico. “Sono misure opportune e necessarie non solo a garantire la difesa del suolo e dei cittadini – aggiunge Spagna – , ma anche a ridare fiducia a chi vuole investire e portare occupazione nel campo della sostenibilità”.
Ecco, nello specifico, le proposte.
Difesa del suolo. Per avere una conoscenza chiara e completa delle criticità bisogna ricostruire mappe rigorose e complete e il rispetto delle condizioni di pericolosità geologica definite negli strumenti urbanistici dovrà essere imperativo: “Va impedito che vengano eseguiti, con soldi pubblici, interventi di messa in sicurezza di edifici in zone classificate a rischio”. Per rendere subito cantierabili gli interventi programmati devono essere attuate forme di semplificazione dei processi burocratici di approvazione dei progetti e delle opere. L’Ordine propone infine che siano “individuate e incrementate le risorse a bilancio per affrontare in modo organico le problematiche del dissesto idrogeologico e ambientale e ricercate le fonti di finanziamento nazionali ed europee per l’attuazione delle linee programmatiche di messa in sicurezza del territorio”.
Prevenzione e mitigazione del rischio sismico. “Le norme regionali in tema di prevenzione sismica vanno riviste, prevedendo l’applicazione di studi di microzonazione sismica su tutto il territorio regionale, per dare ai Comuni uno strumento da armonizzare obbligatoriamente con la pianificazione urbanistica vigente”. Anche le zone a basso rischio devono essere assicurate attraverso l’introduzione di incentivi e la valorizzazione dei beni immobiliari “in modo da stimolare, insieme a quelli pubblici, investimenti privati per il miglioramento antisismico del patrimonio edilizio, rimettendo in moto il comparto dell’edilizia”.
Green economy. Diventa indispensabile trovare valide alternative ai combustibili fossili. “La Regione, attraverso forme di finanziamento pubblico e benefici fiscali, è in grado di sostenere l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, quali la geotermia a bassa entalpia – spiega Spagna – che, associata al solare termico o al fotovoltaico, costituisce un sistema economicamente sostenibile per incrementare l’efficienza energetica degli edifici e diminuire le emissioni di gas serra nell’atmosfera, in accordo con le indicazioni europee di ridurre entro il 2020 del 25% la produzione di calore consumato in Europa”.
Pianificazione contro il consumo di suolo. “La Legge urbanistica regionale – afferma Spagna -, oramai superata, va rivisitata e aggiornata per fronteggiare l’eccessivo consumo di suolo e per migliorare le condizioni di sicurezza degli edifici”. In tal senso deve essere reso disponibile il “Fascicolo del Fabbricato”, uno strumento per il monitoraggio dello stato di conservazione del patrimonio edilizio, in modo da “monitorare e individuare le situazioni di rischio degli edifici e programmare nel tempo interventi di ristrutturazione e manutenzione, rimandando ai Comuni la competenza a prevenderne l’obbligatorietà mediante i propri regolamenti edilizi”.
Prevenzione a scuola. Conoscere il territorio ed educare alla prevenzione può consentire di affrontare in modo consapevole i fenomeni naturali che sempre più spesso si manifestano in modo devastante nel nostro territorio. “La cultura della prevenzione deve quindi diventare materia d’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado e le materie geologiche – suggerisce Spagna -, per garantire una più ampia formazione culturale e sociale del cittadino. Spesso si perdono vite umane, beni ed attività economiche per comportamenti non corretti, determinati dalla totale assenza di conoscenze sui processi geologici naturali. La diffusione di un’adeguata cultura scientifica nel settore delle Scienze Geologiche – conclude Spagna – può consentire ad ogni cittadino di mettere in atto misure di autoprotezione e prevenzione efficaci”.