giovedì, 28 Marzo 2024
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Avis di Camponogara premia i ragazzi delle medie 

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Festa Avis  2011 006

L’Avis di Camponogara, nelle scorse settimane ha premiato i ragazzi delle scuole medie Gramsci. Una ventina i ragazzi premiati con un attestato e un buono per acquistare materiali scolastico.  Il progetto ha coinvolto insegnanti e classi, che hanno realizzato un disegno ispirato al tema del dono.

“Puntiamo alle scuole perché vogliamo sensibilizzare gli adulti tramite i ragazzi – dice il presidente Avis Camponogara Beppino Cleris – purtroppo c’è una carenza di donazioni rispetto a due anni fa. Donatori nuovi ce ne sono, ma vanno a donare quando capita e non prendono la cosa come un vero impegno. Ma il gesto del dono è davvero importante per tutta la comunità e non solo”. I dati del comune parlano chiaro: Fortunatamente con 450 donatori.

L’associazione di Camponogara è nata nel 1988 da un gruppo di amici, tra questi: Giancarlo Rizzi, don Giuseppe Brusegan e don Vittorio Gumiero. A quest’ultimo è stata intitolata piazzetta del Donatore a Camponogara. L’Avis Camponogara promuove iniziative con le scuole, con le parrocchie e collabora con l’amministrazione comunale e con altre associazioni in occasione di manifestazioni. Le iniziative principali sono: a gennaio incontri con le scuole medie con giochi e concorsi di disegno premiati a giugno con un contributo in materiale didattico. La festa di carnevale a febbraio, una gita di 7 giorni a marzo, una festa dedicata agli ammalati con un pranzo e una biciclettata il primo maggio. Il 31 maggio si è tenuta la festa del donatore, con la presenza di donatori di Avis Velletri e di donatori di San Daniele del Friuli, con cui l’associazione è gemellata. A luglio si terrà un concerto per i giovani, e in agosto presenti con un gazebo alla sagra di Camponogara; a settembre e ottobre due gite socio colturali; a novembre una santa messa in memoria dei donatori defunti.

“I ricavati delle nostre iniziative vanno sempre in beneficenza, e da circa un anno abbiamo avviato un meritato riconoscimento ai donatori – conclude Cleris. Dobbiamo essere grati a coloro che aderiscono alla nostra sezione, voglio ricordare e ringraziare quelli che hanno raggiunto numerose donazioni, ed in particolare quelli che hanno superato le cento, per i quali abbiamo avviato il giusto e meritato riconoscimento al valore sociale”. Insomma nonostante tutto, servono sempre più donatori per far fronte alle crescenti emergenze della medicina legate anche all’avanzamento della prospettiva di vita in Italia, e anche ovviamente nei paesi del comprensorio della Riviera del Brenta. In altri paesi come Spinea o Mira si sono cominciati a coinvolgere anche la popolazione di origine straniera nella raccolta del sangue, e ciò ha funzionato ad esempio con la comunità islamica. Comunità che se un tempo erano restie a questi gesti, ora hanno capito che l’integrazione si fonda anche sul sostegno reciproco per far andare avanti e sostenere il tessuto civile in cui hanno deciso di vivere, cioè il nostro, lasciando il loro paese di origine.

di
Roberta Pasqualetto