giovedì, 28 Marzo 2024
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Bergamin, una vittoria senza precedenti a Rovigo

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Un distacco di 3341 voti, quasi 20 punti percentuali, e una sconfitta in 54 dei 56 seggi previsti nel territorio comunale. E’ una sconfitta di fatto senza precedenti quella incassata al ballottaggio dal Partito democratico che come candida- to sindaco presentava Nadia Romeo. Vince Massimo Bergamin, il primo sindaco leghi- sta nella storia di Rovigo.
Pre il Pd una sconfitta di certo senza precedenti nella storia recente, per dimen- sioni. Basti pensare che le elezioni ammi- nistrative 2006 avevano visto la vittoria di Fausto Merchiori su Paolo Avezzù per appena 11 voti, quelle del 2011 avevano sancito la vittoria di Bruno Piva per 500 schede e già allora si era parlato di una vit- toria di dimensioni importanti. Questa vol- ta la forbice è stata davvero senza storia.
Un esito che, alla vigilia del primo turno, apppariva onestamente improno- sticabile. A inizio giugno non pochi infatti pensavano fosse addirittura possibile una vittoria al primo turno dello schieramento di centrosinistra. Ma già l’esito della prima tornata aveva fatto intuire come le posizioni fossero meno nette di quanto si poteva pensare. E al momento del ballottaggio il vento ha cominciato a cambiare in maniera sensibile. Romeo è rimasta con le proprie quattro liste di appoggio, mentre Bergamin ha via via allargato la propria base di appoggio e consenso, con apparentamenti anche inediti.
Ma soprattuttto il Partito democratico è stato abbandonato in massa dalla sinistra, dai comitati, da tutto quel mondo che tradizionalmente si riconosce in determinati valori e in determinate eredità e che questa volta non se l’è sentita di andare a votare per chi giudica il “meno peggio”. I giorni precedenti il ballottaggio sono stati caratterizzati da un tam tam mediatico da parte di esponenti storici della sinistra che hanno bellamente invitato tutti ad andare al mare o starsene a casa. Detto fatto. Il Pd non ha forse pagato solo le proprie beghe, faide, inimicizie interne. Ma anche, più in generale, il fatto di essersi disfatto troppo in fretta di eredità e idealità importanti.
Di
Elisa Dall’Aglio

bergamin sindaco