Lista Zaia e Lega pigliatutto anche a Padova, soprattutto in provincia, dove i due schieramenti sono in testa rispettivamente con il 24 e il 18% delle preferenze.Il Partito Democratico resta in primo partito solo in città ma con appena 200 voti di distacco dalla Lista Zaia. Insomma anche a Padova e provincia Zaia trionfa confermando il 50 per cento a livellio regionale mentre la Moretti si lecca le ferite solo in città dove racimola dieci punti in più.
A parte il capoluogo il risultato in provincia rispecchia le dinamiche regionali e conferma il successo del governatore uscente e in particolare del Carroccio. Crolla, anzi tracolla Forza Italia che comunque, in virtù dell’alleanza con Zaia, riesce ad esprimere un consigliere regionale. La parte del leone ovviamente la fanno i leghisti, a partire da Roberto Marcato, ex vice presidente ed ex assessore della Provincia, che da solo ha raccolto oltre 7.200 preferenze. Un successo personale premiato, come afferma lo stesso Marcato, da un’intensa campagna elettorale “on the road”, spesso al seguito del leader nazionale della Lega Matteo Salvini, e dall’incontro con migliaia di persone.
Ovviamente fra i cavalli di battaglia di Marcato l’emergenza profughi e la pressione fiscale. Ottima anche la prova dell’assessore padovano Fabrizio Boron che fa esultare il sindaco Bitonci. E a proposito di sindaci sono ben tre i primi cittadini padovani che si toglieranno la fascia tricolore per entrare in Consiglio Regionale. Massimiliano Barison, sindaco di Albignasego, rappresenterà Forza Italia con i sui 5.500 voti, mentre nelle fila della Lega troviamo Giuseppe Pan, sindaco di Cittadella e Tiberio Businaro, di Carceri, eletto con la Lista Zaia, come Luciano Sandonà, vicesindaco di Campo San Martino.
All’opposizione il Partito Democratico ha confermato i due consiglieri uscenti, Claudio Singaglia e Pietro Ruzzante, forti delle preferenze raccolte soprattutto nel capoluogo. Non ce l’ha fatta invece Giancarlo Piva, sindaco di Este. E’ padovano anche il leader o meglio, portavoce, del Movimento 5 Stelle Jacopo Berti: la candidatura a presidente ha fatto da traino per le sue 7.800 preferenze personali. Guardando agli esclusi eccellenti, il più votato è del Nuovo Centro Destra: Marino Zorzato. Non ce l’ha fatta nemmeno il suo collega ex assessore Maurizio Conte. Sono rimasti esclusi anche gli ex consiglieri Arianna Lazzarini, Stefano Peraro e Santino Bozza. Con la nomina della giunta, però, qualcuno potrebbe essere “ripescato”.
di Nicola Stievano