giovedì, 28 Marzo 2024
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Tac Dentale “Cone Beam”: collaudata e sicura

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dottor talenti unixAd Uni-X Medica, centro diagnostico accreditato e convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale (AUSL 16 PD), da oltre dieci anni si esegue la tac dentale con tecnologia “Cone Beam”; approfondiamo quindi l’argomento con il dott. Enrico Talenti, responsabile del servizio Diagnostico del centro, e che su questa metodica ha maturato negli anni una considerevole esperienza.

Dott. Talenti, cosa è il sistema TAC dentale Cone Beam? “Dei grandi progressi scientifici e tecnologici ne ha beneficiato anche la diagnostica dentale. Senza troppo scendere in dettagli tecnici di difficile comprensione, la tecnologia Cone Beam, applicata alla TAC dentale è sostanzialmente un sistema che utilizza un fascio di raggi a forma conica che, con un’unica rotazione ed esposizione per il paziente, acquisisce l’intero set di immagini richieste. Un software dedicato e innovativo ricostruisce poi le immagini, anche in 3D, eccezionali per ricchezza di particolari e nitidezza, soprattutto se si rapporta il risultato ottenuto rispetto ai raggi x utilizzati (mediamente 10 volte inferiore alla TAC dentale tradizionale)”.

Sono necessarie preparazioni particolari per eseguire questo esame? Come si svolge? “Non è necessaria alcuna preparazione per il paziente, l’esame è assolutamente indolore e il tempo delle acquisizioni delle immagini è brevissimo (10-30 sec. Massimo). Con la moderna apparecchiatura in dotazione presso il nostro centro, l’esame può essere eseguito in posizione eretta oppure da seduto, anche in sedia a rotelle. Terminato l’esame si può riprendere immediatamente la normale attività”.

Dott. Talenti, quando è indicato eseguire un esame TAC Dentale Cone Beam? “Ad oggi la tecnologia Cone Beam è divenuta lo strumento più efficace per la valutazione pre e post-implantare, ma è anche un validissimo supporto alla chirurgia degli ottavi inclusi, per lo studio delle articolazioni temporo- mandibolari, per gli esami ORL (strutture dell’orecchio medio) e seni paranasali e, in ambito pediatrico, per lo studio di eventuali inclusi e/o denti sopranumerari”.

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