giovedì, 28 Marzo 2024
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Gioco d’azzardo, nel Miranese una vera piaga

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slot-machinesSi gioca, eccome, nel Miranese. O, comunque, non manca l’offerta di videopoker e lotterie istantanee. E’ la fotografia emersa dall’indagine presentata a Martellago, dove si sono analizzati sei dei sette comuni del comprensorio (per ora esclusa la sola Santa Maria di Sala). L’obiettivo era capire quanto il gioco d’azzardo sia diffuso nell’area e i dati sono stati raccolti dallo scorso autunno all’ultima primavera.

E si è notato, con il lavoro della cooperativa Media Luna, come la disponibilità di macchinette slot e punti dove poter giocare sia capillare: le prime sono distribuite soprattutto a Martellago, le seconde a Noale. Dapprima è stata fatta un’analisi per rilevare l’offerta in ciascun comune, ma anche capire a cosa si può giocare.

Di seguito sono state fatte anche 60 interviste a parroci, medici di base, farmacisti, direttori di banca, rappresentanti delle associazioni. Spendere soldi nelle macchinette o nelle lotterie, spesso è indice di altre situazioni delicate; soprattutto in famiglia (nell’82 per cento), ma anche a livello economico (55 per cento) e di lavoro (32 per cento).

In situazioni simili, meglio rivolgersi agli esperti del Sert oppure ai Servizi sociali. Per quanto riguarda l’offerta, Martellago ha un totale di 132 tra slot e videopoker, ovvero una ogni 163 abitanti: nessuno ha questi numeri. Infatti a Mirano si scende a 87 macchinette (una ogni 311 abitanti), a Noale 48 (una ogni 332), a Salzano 45 (una ogni 283), a Scorzè 87 (una ogni 218) e a Spinea 104 (una ogni 104). In totale, le slot “Miranesi” sono 503, ovvero una ogni 246 abitanti. Non mancano i punti dove cercare la fortuna con le lotterie istantanee e qui Noale è in testa rispetto agli altri. Nel comune dei Tempesta ne sono dislocati 19, uno ogni 840 residenti, ben al di sopra della media del comprensorio fissata a uno per ogni 1426.

A Martellago, invece, ne troviamo 14 (uno ogni 1536), a Mirano 16 (uno ogni 1692), a Salzano 6 (uno ogni 2128), a Scorzè 14 (uno ogni 1354) e, infine, a Spinea 18 (uno ogni 1544). Interessanti pure gli spunti emersi dalle interviste. Ebbene, nel 40 per cento dei casi, gli interlocutori sono stati contattati per intervenire sugli orari d’apertura, poi prendere spunto dall’articolo 20 della legge di stabilità del Veneto, dove si va a incidere pure sulla distanza dei luoghi sensibili per le nuove aperture. Anche perché, secondo l’indagine che ha riportato i dati della Consulta nazionale antiusura, in Italia il fenomeno del gioco d’azzardo è molto cresciuto negli ultimi 15 anni.

Si riscontra che in media, le famiglie usano il 10 per cento della spesa per questo settore: dal 1998 al 2012, le giocate sono passate da 15,8 miliardi a 88,5 annui. da chi aveva problemi con il gioco d’azzardo e nel 58 per cento è stata la persona stessa in difficoltà a farsi avanti. Ora i sindaci lavoreranno insieme per contrastare il fenomeno attraverso i due strumenti, sinora, a loro disposizione: l’ordinanza di Massimo Bitonci, che ha superato diversi ricorsi al Tar, per intervenire sugli orari d’apertura, poi prendere spunto dall’articolo 20 della legge di stabilità del Veneto, dove si va a incidere pure sulla distanza dei luoghi sensibili per le nuove aperture. Anche perché, secondo l’indagine che ha riportato i dati della Consulta nazionale antiusura, in Italia il fenomeno del gioco d’azzardo è molto cresciuto negli ultimi 15 anni. Si riscontra che in media, le famiglie usano il 10 per cento della spesa per questo settore: dal 1998 al 2012, le giocate sono passate da 15,8 miliardi a 88,5 annui.

 

di
Alessandro Ragazzo