giovedì, 28 Marzo 2024
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L’omaggio di Tisato a Noventa Padovana

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TisatoLa chiesa di Noventana con il Cristo e gli arcangeli Michele e Raffaele del fonte battesimale, la chiesa di Noventa con l’arazzo per il battistero. E gli edifici civili del paese: il municipio con il Crocifi sso e La Madonna del povero, gli affreschi delle pareti est ed ovest della palestra comunale (con il tema “La memoria conserva nel cuore il passato, discerne il presente, vede il futuro”), e ancora l’atrio della scuola media “Santini” con l’affresco dedicato a Pinocchio.

Le opere di Orlando Tisato, nato a Padova nel 1926, ma che a Noventa – luogo cui era legatissimo – ha trascorso buona parte della vita, onorano il territorio del comune con il loro colore e la varietà dei materiali utilizzati, con particolare attenzione – anche simbolica – agli “scarti”: due delle caratteristiche e qualità che maggiormente si riconoscono alla sua arte. Ma trovano spazio anche in altri siti della provincia, da Fossò a Sarmeola, alle strutture museali patavine (museo diocesano e musei civici); e ancora in Umbria, dove Tisato ha vissuto e ha trovato la realizzazione artistica e spirituale, a Catania, negli Stati Uniti. A cinque anni dalla scomparsa, avvenuta a Spoleto nel 2010, dopo tre anni di lavoro di ricerca la pronipote Sofia Tisato ha pubblicata la biografi a “Orlando Tisato. L’uomo, il pittore” (Tracciati editore).

Essa, attraverso una ricostruzione rigorosa e completa della vita e delle fasi pittoriche, fa emergere la personalità complessa e poliedrica di Orlando eremita, francescano, dandy, poeta, istrione, mistico, artista. Soprattutto del pittore, che intendeva questa passione come “la massima espressione dell’anima, il vedere il soprannaturale in tutte le cose, senza distinzione tra astratto e figurativo – come spiega l’autrice – Per lui tutto era arte, tutto era pittura”.

Cinzia Agostini