venerdì, 29 Marzo 2024
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Chiusura Prefettura di Rovigo: per la Cisl è una “decisione inaccettabile”

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Requiem per 23 prefetture in tutta Italia. E fra queste c’è anche quella di Rovigo. Entro il 2016 la
Prefettura rodigina sarà gradualmente accorpata alla vicina sede di Padova. Lo prevede un decreto del presidente della Repubblica che contiene il Regolamento di riorganizzazione del Ministero dell’Interno.

Il provvedimento, inviato dal Governo ai sindacati, ha scatenato la dura e perentoria reazione della Cisl Padova Rovigo e della sua categoria della Funzione Pubblica, che protesta ed annuncia mobilitazioni. Il segretario generale della Cisl Padova Rovigo, Sabrina Dorio, lo definisce, in un comunicato stampa diramato venerdì, “un arretramento inaccettabile dello Stato sul territorio, che rischia di lasciare nel caos cittadini e lavoratori”.

Lo schema di Dpr sulla riorganizzazione del Ministero dell’Interno, trasmessa alle organizzazioni sindacali il 9 settembre, prevede la chiusura entro il 31 dicembre 2016 della Prefettura-Ufficio territoriale del Governo di Rovigo e l’accorpamento con quella di Padova.

Sono 55 gli attuali dipendenti che lavorano presso la Prefettura rodigina, mentre a Padova il personale raggiunge le 84 unità. Nulla si dice, nella bozza di Dpr, sul futuro lavorativo e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori in servizio presso la Prefettura di Rovigo. Michele Roveron, segretario generale della Cisl Fp Padova e Rovigo assicura che l’ente “non lascerà soli lavoratori e cittadini” e che “sosterrà con forza tutte le iniziative volte a sensibilizzare i politici locali e gli organi di informazione, per sostenere le segreterie nazionali nella richiesta di apertura di un tavolo di confronto col ministro Alfano”.

Un occhio ai numeri per capire queste possibili conseguenze. Al 31 dicembre 2014 gli uffici della Prefettura di Padova hanno svolto 1.759 pratiche (su base annua) legate a ricongiungimenti familiari di stranieri, 180 posti autorizzati per decreti flussi, 2.300 test (obbligatori) di lingua italiana, 2.700 richieste di cittadinanza italiana, 1.627 pratiche evase di regolarizzazione per sanare rapporti di lavoro irregolare.

Le conseguenze di questa sforbiciata, secondo Dorio, in quanto “gli attuali carichi di lavoro sono già oggi off limits sia a Rovigo che Padova, e ipotizzando che i 55 dipendenti rodigini possano essere forzatamente trasferiti nella sede prefettizia di Padova, si andrebbe a creare una situazione ingestibile a livello di spazi e di gestione delle pratiche”.

E’ prevista per domani 22 settembre l’assemblea unitaria di Rovigo, in cui verranno decise le prossime mosse.