venerdì, 29 Marzo 2024
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Ulss 13, i sindaci: “No agli accorpamenti, chiediamo la sospensione dell’atto”

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Ingresso Ospedale DoloI sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata maggioranza (8 a favore 3 contrari e 4 astenuti) e la Conferenza dei Sindaci si è spaccata. E’ questo l’esito della assemblea fra primi cittadini dei 17 comuni del comprensorio che si è tenuta nelle scorse settimane in municipio a Mira. Una assemblea che era stata chiesta con urgenza dal sindaco di Dolo, Alberto Polo, preoccupato per il futuro dell’ospedale cittadino e degli accorpamenti previsti con l’inizio del 2016. Ad ascoltare le critiche al piano aziendale dei sindaci c’era anche il direttore generale dell’Ulss Gino Gumirato.

Nei piani di riorganizzazione della Regione in parte attuati, e in parte non completati, l’ospedale di Mirano sarà ad orientamento chirurgico e con presenza di Cardiologia e Medicina Generale. Dovrà essere completato il trasferimento di Cardiochirurgia da Mirano a Mestre e conseguentemente il trasferimento di Otorinolaringoiatra e di Ortopedia da Dolo a Mirano. Nel piano è fissato il trasferimento da Dolo a Mirano anche del reparto materno infantile, oltre a Ecografia Diagnostica ed Interventistica. La politica regionale ha stabilito che: l’ospedale di Dolo sarà ad orientamento medico-internistico-riabilitativo con 25 posti letto in regime di week-surgery diurno ambulatoriale multidisciplinare. Le sale operatorie avranno spazi dedicati nei quali non insista l’attività d’urgenza o emergenza, dalle 8 alle ore 16 nell’arco di 5 giorni lavorativi.

“Ho chiesto con urgenza – ha detto il sindaco di Dolo, Alberto Polo – che l’assemblea dei sindaci si esprimesse contro gli accorpamenti voluti dalla Regione e che invece venissero confermati gli investimenti in programma per i vari reparti nel nosocomio rivierasco. La Conferenza ha dato questo indirizzo e chiederà la sospensione dell’atto aziendale alla Regione. Credo che vada perseguita la centralità degli ospedali di Dolo e anche del miranese, anche nei prossimi anni”. Il sindaco di Camponogara, Giampietro Menin, è esplicito. “La Regione come ha fatto per l’Ulss 10 del Veneto Orientale può se vuole bloccare la riorganizzazione – ha detto. Non capiamo perché lì può essere fatto e qui no“. Incaricato di portare avanti la richiesta sarà il presidente della Conferenza, il sindaco di Spinea, Silvano Checchin.

Il sindaco di Scorzè, Giambattista Mestriner, ha replicato duramente ai sindaci della Riviera e del centrosinistra, accusandoli di voler votare un documento fortemente politico, sulla falsariga di quello dei consiglieri regionali del Pd. A favore della richiesta di sospensione dell’atto hanno votato Dolo, Camponogara, Campolongo, Fossò, Stra, Salzano, Noale, Spinea. Contro Scorzè, S. Maria di Sala e Campagna Lupia (centrodestra). Si sono astenuti il comune di Pianiga, Vigonovo e Fiesso (centrodestra) e Mira (M5S). Intanto è slittata a data da destinarsi all’ultimo momento, la riunione che era stata indetta a Camponogara dal consigliere regionale Franco Ferrari, a cui avrebbe dovuto partecipare il direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan. Ma sulla decisione dei sindaci di centrosinistra di chiedere la sospensione dell’atto aziendale interviene anche il  sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri, per il quale questa decisione è un atto politico. “Si tratta – dice  Livieri – di un atto politico fatto dai primi cittadini dell’area, quelli di centrosinistra, in quanto questa riorganizzazione porta nuovi investimenti e anche più posti letto”. Critiche politiche invece sono arrivate dal Pd di Mira, al Comune di Mira per la decisione di astenersi durante la votazione.

 

di Alessandro Abbadir