venerdì, 29 Marzo 2024
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Ospedali di Dolo e Mirano. La Regione non sospende la riorganizzazione

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Ingresso Ospedale DoloLa promessa era di quelle che tutta la Riviera del Brenta si aspettava soprattutto per l’ospedale di Dolo, ma alla fine, il risultato non è stato per sindaci e comitati quello atteso. E’ stata bocciata nelle scorse settimane, infatti, in consiglio regionale la mozione del centrosinistra che chiedeva la sospensione delle schede ospedaliere dell’Ulss13. La mozione che aveva come firmatari i consiglieri di centrosinistra Bruno Pigozzo, Franco Ferrari, e Francesca Zottis e aveva trovato anche l’appoggio dei consiglieri del Movimento 5 Stelle. Ma facciamo un passo indietro. La bocciatura della mozione è una doccia fredda, perché arriva dopo che lo stesso assessore Luca Coletto e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, avevano promesso al consigliere Franco Ferrari della lista “Alessandra Moretti presidente”, una sospensione del riordino fra i reparti degli ospedali di Dolo e Mirano. In una riunione, per l’ospedale di Dolo avevano annunciato a Ferrari la sospensione della divisione dell’attuale ortopedia in una ortopedia con 10 posti letto a Dolo e una traumatologia con 25 posti letto a Mirano. I vertici della Regione avevano pure promesso la sospensione dell’unificazione della chirurgia generale con urologia a Dolo, e la sospensione dello spostamento di Urologia a Mirano, attuale servizio di eccellenza. La sospensione delle schede sarebbe stata operativa fino a fine anno. Ferrari per cercare di sensibilizzare la Regione sul tema, aveva precedentemente organizzato in municipio a Camponogara, una riunione con i sindaci della Riviera, a cui aveva partecipato anche il direttore generale della sanità veneta Domenico Mantoan. Ora torniamo in Regione.

Nel bocciare la mozione del centrosinistra l’assessore alla Sanità della Regione Luca Coletto per la maggioranza, ha spiegato che votarla sarebbe stato ultroneo, fuori luogo, in quanto la mozione è superata dagli eventi. Fra i consiglieri del Pd c’è stato sconcerto per la condotta della maggioranza di centrodestra. “Non si capisce – ha detto a caldo Bruno Pigozzo per il Pd – in che modo questa sospensione verrà attuata, se di fatto non c’è alcun atto che la prevede. Possiamo intuire che dietro questa bocciatura, ci sia la volontà di avere una paternità politica su questa operazione. Invito l’assessore Coletto o lo stesso Zaia a presentare una delibera di giunta in cui questo atto venga varato. Altrimenti si tratta solo di chiacchere e nel frattempo gli accorpamenti di reparti come Urologia e Chirurgia fra Dolo e Mirano, non vengono bloccati. Apprezziamo la posizione del Movimento 5 Stelle“.

Per il consigliere regionale Franco Ferrari invece non tutto è perduto. “Penso – ha detto – che questo non sia uno stop alla sospensione delle azioni introdotte dall’atto aziendale predisposto dal direttore generale Ulss 13 Gino Gumirato. Io mi fido di quello che mi è stato detto da Zaia e Coletto e credo che faranno seguire i fatti alle parole. Ci sarà la possibilità in queste settimane di ripensare tutti insieme e riprogettare il futuro della sanità in Riviera“. La sospensione delle schede ospedaliere, oltre che dai consiglieri di centrosinistra, è stata chiesta a gran voce dai sindaci della Conferenza dell’Ulss13 e anche dal comitato a difesa dell’ospedale di Dolo Bruno Marcato. “Le richieste – ha detto il presidente della conferenza dei sindaci di Riviera e Miranese Silvano Checchin – sono state disattese da parte della Regione. Ora vediamo in che modo si procederà in attesa di un riordino generale, che porti alla realizzazione della cosiddetta Azienda Zero”.