giovedì, 28 Marzo 2024
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Appello a Putin dal sindaco di Rovigo, Crivellari: “Propaganda ai confini della realtà”

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20151129_ttww259Scatena la polemica il post pubblicato dal sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin, sul suo profilo Facebook: “Se il prefetto, il ministro Alfano e il “fenomeno” di Firenze (il premier Renzi, ndr) non accoglieranno le mie richieste di schierare l’esercito, scriverò a Putin!”

Rovigo, come molte città italiane, è preda dell’insicurezza e della criminalità, ma, secondo Bergamin, ci vogliono misure drastiche e certe per contrastarne il fenomeno, un appello – ironico? – che forse solo il premier russo potrebbe cogliere.

Le reazioni alla provocazione di Bergamin non si lasciano attendere. Il primo a far sentire la sua voce è il deputato rodigino Diego Crivellari, che seppur riconosce l’urgenza di fronteggiare l’emergenza furti in città, avanza uni’ipotesi: “viene il dubbio si tratti di una malaccorta strategia di marketing per far salire il nome della città di Rovigo nei lanci delle agenzie e nelle rassegne stampa”.

“Viene da chiedersi – prosegue Crivellari – per quanto tempo dovremo assistere a queste escalation di dichiarazioni “ai confini della realtà” e soprattutto quale sia il reale effetto di simili parole sulla città e sulle percezione della sicurezza tra i rodigini”. Secondo Crivellari, infatti, al di là di statistiche che pur non negano l’esistenza del problema, si segnala comunque un trend in relativa discesa del numero dei reati, con un aumento, invece, degli stanziamenti del governo per le forze dell’ordine previsti in legge di stabilità (bonus 80 euro per polizia, carabinieri, vigili, esercito, 500 milioni per esigenze strategiche, 150 milioni per cyber security, 50 milioni per nuove strumentazioni ecc.).

“Consigliamo dunque – conclude Crivellari – di informarsi e provare a confrontarsi con i dati reali prima di paragonare Rovigo al Bronx di qualche film degli anni Settanta. Stupisce poi questa sbandierata simpatia per un leader come Putin, certamente deciso ed energico, ma anche padre-padrone di un sistema dai tratti autoritari”