sabato, 20 Aprile 2024
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Natale, Mons. Cipolla (Padova): “Un passo indietro in nome di pace e amicizia”

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605_IMG_4498Un passo indietro per incoraggiare il confronto tra le varie religioni: questo era il senso del messaggio che il Vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, ha voluto esprimere durante un’intervista rilasciata a Rete Veneta. Ma le sue parole, pronunciate in un periodo fortemente controverso, in cui c’è ancora chi lotta per mantenere il crocifisso nelle scuole, sono state fraintese e interpretate come una “rinuncia” ai valori e alle tradizioni cristiane, a favore di quelle islamiche.

“Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne tra di noi, io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni” queste le parole che hanno incriminato mons. Cipolla e che hanno scatenato le polemiche e le reazioni più aspre. Il primo a farsi sentire è stato il Governatore del Veneto, Luca Zaia, che così scrive in una lettera rivolta a mons. Cipolla: “Leggo questa Sua presa di posizione, Eccellenza, non come un gesto rivolto a favore della civile convivenza, ma come una affermazione che riesce a far apparire i cristiani che difendono il Presepe, e il suo valore religioso e identitario, come dei veri e propri fondamentalisti”.

Ma mons. Cipolla insiste, e si difende: il suo non era un gesto provocatorio, ma una semplice ammissione della possibilità di fare un passo in dietro in nome di pace e amicizia professati da Papa Francesco. “Non possiamo utilizzare le religioni per alimentare conflitti o inutili tensioni – scrive Cipolla in una lettera -. Purtroppo le religioni spesso sono strumentalizzate per altri interessi”. E ancora “Fare un passo indietro non significa creare il vuoto o assecondare intransigenze laiciste, ma trovare nelle tradizioni, che ci appartengono e alimentano la nostra fede, germi di dialogo. Il Natale, in questo senso, è un esempio straordinario, un’occasione di incontro con i musulmani, che riconoscono in Gesù un profeta e venerano Maria, ma anche con persone di altre fedi e non credenti, proprio perché il cristianesimo ha un messaggio universale e abbraccia l’umanità intera. Un modo per vivere il Natale è proprio tradurre nella vita – come testimoniano tante figure di uomini e di donne – i grandi valori del Vangelo, in cui molte religioni si ritrovano unite: pace, attenzione al Creato, solidarietà con gli ultimi…».