venerdì, 29 Marzo 2024
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“Questo Governo non ha il consenso dei medici italiani”

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mediciGentili Lettori circa un mese fa, il 16 dicembre 2015 c’è stato lo sciopero nazionale dei medici, di tutti i medici, ospedale e territorio. Non so quanti di voi se ne sono accorti. E’ stato uno sciopero di cui ho sentito parlare poco mentre la protesta ha senso solo se viene con-seguita l’adeguata informazione sulle motivazioni e la visibilità mediatica della questione, in televi-sione, sui giornali, su internet, e non solo nelle aree di settore e sui siti dei sindacati perchè questo sciopero è stato contro l’attuale Governo Italiano, ed i politici vivono del consenso popolare. La gente, i potenziali elettori , devono sapere che questo Governo non ha il consenso dei medici italiani. Un Governo del paese attualmente di sinistra ma a lungo di destra con l’”intermezzo” dei professori , del governo tecnico, un’ intera classe politica che ha lasciato sempre sola la nostra categoria da molti anni, ha inventato le “deroghe del sonno” per i medici ospedalieri in barba alla leggi europee, ha bloccato i medici anziani dentro il sistema con la legge Fornero ma ha tenuto anche fuori i giovani dalla corsie procurando danni incalcolabili per la pensione ed il futuro di questi professionisti a cui auguro lunga vita ma che diventeranno vecchi anche loro, hanno fatto odiare la tecnologia ai medici del territorio protagonisti coatti di un Grande Fratello che ha superato anche la genialità del mitico romanzo George Orwell. Ha lasciato allo spirito di servizio dei dottori il mantenimento del sistema ospedale a colpi di migliaia di ore di straordinario ad un certo punto neanche più pagate in particolare per i medici urgentisti.

Gli avvocati in Parlamento di tutti gli schieramenti politici hanno ben difeso le posizioni dei rispettivi colleghi e siamo ancora con il Codice Penale per l’Atto Medico, sempre e solo con Messico e Polonia al mondo. Secondo Pier Camillo Davigo, magistrato ex pool Mani Pulite ora al CSM, gli avvocati puntano sempre al terzo grado di giudizio, all’allungamento della causa, molto banalmente perchè di questo ci vivono, sono in 250.000 nel nostro paese , a Roma sono in numero pari a quelli di tutta la Francia, crescono di 15.000 laureati all’anno, non c’è allo stato numero chiuso. E, nel rispetto dei veri danneggiati, dietro una causa per presunta malasanità ci sono interessi economici non indifferenti a vari livelli , anche all’interno della nostra stessa categoria. I medici possono sbagliare perchè anche se hanno dedicato la loro vita alla cura delle persone re-stano esseri umani , e sono i primi a considerare attentamente le loro complicanze , se dovute a colpe personali o a quadri clinici complessi, basta fare una ricerca su Pubmed. il più grande ed au-torevole motore di ricerca del settore per vedere quanti articoli iniziano o contengono “Complica-tions” in tutte le discipline mediche e chirurgiche. Ma se si incappa in una lite temeraria a tema sanitario comincia una lunga difesa con anni di udienze a spese continue, mentre si continua a lavorare trovandosi in analoghi casi clinici che hanno portato al contenzioso in corso.

Sono bravi i colleghi che vanno avanti con questo pesante fardello, veramente ammirevoli, ma capisco anche i posti vuoti, anche di questi tempi, in specialità come la Chirurgia Generale il calo delle vocazioni per le branche più dure. Spero che la gente comune consideri con attenzione la posizione dei medici che devono però riuscire a diffondere le proprie opinioni. A condividere le proprie realtà, fatte di anni di studio sulle spalle della famiglia e poi di precariato medico sottopagato, di Avvisi e Concorsi inesistenti e di Cooperative a basso costo che li sfruttano con turni ed orari impossibili, se vogliono lavorare, di blocco numerico alla necessaria specializzazione 6000 posti all’anno per circa 9.000-10-000 laureati. I potenziali pazienti ed i loro parenti sono d’accordo su questo linea? Perchè poi al Pronto Soccorso, in Ambulatorio o In Corsia trovate persone dedicate ma sofferenti anche se non lo danno a vedere, non lo possono dare a vedere. E’ necessario il ripristino della normale vita professionale del medico, che necessita del naturale riposo, del rispetto della vita privata, della possibilità di formare una famiglia e di avere dei figli nel tempo opportuno, un’attività dedicata al prossimo che deve restare il più possibile libera da condizionamenti economici e sottoposta in primis alle regole dell’evoluzione scientifica, con tante cose da sapere e da imparare ogni giorno nel rispetto della persona che ha davanti divenuta paziente.

Tra le necessitò maggiori metterei al primo posto la condivisione dei motivi con la gente in termini comprensibili ai più. La discesa dalla Torre D’Avorio del medico, costa molto all’amor proprio lo so, ma non vedo altre soluzioni nel confronto con un Parlamento formato in larga parte da selezionate persone che lavorano principalmente al progressivo definanziamento della sanità pubblica ma che continuano a garantire per se e per le proprie famiglie in quanto parlamentari un’assistenza sanitaria di prim’ordine con innumerevoli bonus sempre caricata sul contribuente medio. E comunque, strano ma vero, i pazienti non devono preoccuparsi dell’assistenza sanitaria durante gli scioperi dei medici In quei giorni saltano gli interventi chirurgici programmati e le visite ambulatoriali ma è dimostrato che nel giorno dello sciopero ci sono ancora più medici in servizio che nei giorni normali , solo che le amministrazioni non li contano ai fini delle percentuali di sciopero in quanto lavorano, anche se obbligati. Poi interventi e visite vengono subito recuperati nei giorni successivi. E’ curioso poi che questa volta i medici hanno messo all’ultimo posto i soldi, la motivazione più concreta per la protesta – E ci stava con un blocco di contratti da 7 anni. Al contrario è stato chiesto il rispetto delle regole del lavoro ed è quindi necessario dare la massima visibilità alla sofferenza ed alle problematiche della categoria, pazienti e parenti devono capire. I colleghi più giovani sono il futuro per tutti noi dobbiamo dimostriamoci adeguati alla sfida. Buon 2016 a voi ed alle vostre famiglie, e tanta salute a tutti.

Dott. Giovanni Leoni
Presidente OMCeO Provincia di Venezia

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