venerdรฌ, 29 Marzo 2024
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Pendolari, il Veneto non investe: Polesine nel caos

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pendolariIl Veneto รจ una delle regioni che investe meno nel trasporto ferroviario. E a piangerne le conseguenze sono i pendolari, soprattutto i residenti nel Polesine. Lo sottolinea il Rapporto Pendolaria 2015, stilato da Legambiente, in cui emerge un quadro preoccupante dal punto di vista nazionale. Il Veneto insieme a Sicilia, Calabria, Piemonte, Puglia stanzia fondi vicini allo 0,1% della spesa rispetto al bilancio nonostante i pendolari siano centinaia di migliaia.

Il Veneto ha investito pochissimo per i collegamenti ferroviari, le risorse sono state impiegate nella realizzazione di nuovi progetti autostradali come la Pedemontana veneta, la Valdastico, il Raccordo anulare di Padova, la Nogara-Mare.

“Occorre porsi obiettivi ambiziosi per fare della mobilitร  una sfida prioritaria per modernizzare il Paese – afferma Giorgia Businaro, Direttore di Legambiente Veneto -, nellโ€™interesse dei cittadini. Il primo obiettivo รจ di far crescere il numero di persone che prende il treno anche fuori dalle linee ad Alta Velocitร . Purtroppo oggi a troppe persone รจ preclusa questa possibilitร  a causa di un servizio non al livello delle altre regioni della nostra area geografica.โ€

Unโ€™ area particolarmente interessata alla risistemazione del sistema ferroviario regionale รจ quella del Polesine e del capoluogo Rovigo. I problemi principali riguardano la costante riduzione degli Eurostar che effettuano fermata a Rovigo: ormai esistono due soli Frecciargento da Roma (a cui si aggiungono 2 Intercity), oltre ai collegamenti Est-Ovest, da Verona in direzione di Chioggia e viceversa. Questโ€™ultima situazione si presenta drammatica vista la grande quantitร  di pendolari che frequentano queste tratte ferroviarie e vista lโ€™inefficiente organizzazione degli orari: non esiste un treno Legnago-Adria diretto, il cambio obbligato a Rovigo rimane senza coincidenze a breve anche dopo lโ€™inserimento dellโ€™orario cadenzato, il che ha portato i tempi di percorrenza a 2 ore, per una distanza di appena 65 km.

Lungo i 96,6 km che collegano Verona a Rovigo i disagi sono allโ€™ordine del giorno, con poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni, viaggiano mezzi con vecchia tecnologia e con tempi di percorrenza lunghi (55 km/h di media) manca ancora il completamento dellโ€™infrastruttura elettrica nelle tratte Isola della Scala-Cerea e Legnago-Rovigo.

Le occasioni di ritardo delle corse e a volte la cancellazione di viaggi hanno causato enormi disagi e disservizi alla popolazione, generando una disaffezione nei confronti del treno. Secondo i dati diffusi dalla commissione Trasporti della Regione, nel corso dellโ€™ultimo anno, la linea Rovigo-Verona รจ tra quelle che hanno collezionato piรน ritardi rispetto al resto dell’intera rete veneta. I convogli hanno viaggiato puntuali solo nell’85% dei casi. A rallentare i trasporti ci sono anche le coincidenze tra le corse, visto che la linea รจ a binario unico.

La situazione รจ uguale, sulla tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo, dove รจ ormai nota la situazione di disagio che i pendolari continuano a subire; unโ€™unica carrozza di 70 posti, affollata da oltre un centinaio di persone. Nelle corse della mattina e soprattutto del venerdรฌ sera, quando numerosi studenti rientrano a Chioggia dalle diverse sedi universitarie, lโ€™impiego di una sola carrozza non riesce a garantire un adeguato servizio. In queste fasce orarie il sovraffollamento รจ tale da causare svenimenti e malori tra i passeggeri.
Secondo Legambiente, รจ necessario intervenire, mettendo a disposizione un numero adeguato di carrozze per garantire la sicurezza dei viaggiatori.

A proposito di disservizi e materiale rotabile vecchio, il dossier di Legambiente cade a pennello rispetto a due avvenimenti degli ultimi giorni, uno avvenuto sulla tratta Mestre-Adria, dove la littorina a gasolio รจ rimasta senza carburante, costringendo i pochi pendolari rimasti sulla corsa, a proseguire gli ultimi chilometri di viaggio a piedi e lโ€™altro e lโ€™altro avvenuto a Badia Polesine, dove allโ€™autore di โ€œA Ruota Liberaโ€, Federico Grandesso, รจ stato proibito di salire sul treno con la bicicletta.
โ€œQuesta tratta รจ gestita da Sistemi Territoriali SpA, societร  di proprietร  della Regione Veneto โ€“ spiega Businaro. โ€“ Non รจ accettabile, in un paese civile, che i pendolari debbano subire costanti disservizi e viaggiare stipati in vagoni vecchi, gelati dโ€™inverno e roventi dโ€™estate, costantemente in ritardo. La Regione Veneto, con la sua azienda strumentale, ha lโ€™obbligo di garantire standard adeguati per tutti i cittadini. Non devono esistere pendolari di serie A e pendolari di serie Bโ€.