Il Veneto รจ una delle regioni che investe meno nel trasporto ferroviario. E a piangerne le conseguenze sono i pendolari, soprattutto i residenti nel Polesine. Lo sottolinea il Rapporto Pendolaria 2015, stilato da Legambiente, in cui emerge un quadro preoccupante dal punto di vista nazionale. Il Veneto insieme a Sicilia, Calabria, Piemonte, Puglia stanzia fondi vicini allo 0,1% della spesa rispetto al bilancio nonostante i pendolari siano centinaia di migliaia.
Il Veneto ha investito pochissimo per i collegamenti ferroviari, le risorse sono state impiegate nella realizzazione di nuovi progetti autostradali come la Pedemontana veneta, la Valdastico, il Raccordo anulare di Padova, la Nogara-Mare.
“Occorre porsi obiettivi ambiziosi per fare della mobilitร una sfida prioritaria per modernizzare il Paese – afferma Giorgia Businaro, Direttore di Legambiente Veneto -, nellโinteresse dei cittadini. Il primo obiettivo รจ di far crescere il numero di persone che prende il treno anche fuori dalle linee ad Alta Velocitร . Purtroppo oggi a troppe persone รจ preclusa questa possibilitร a causa di un servizio non al livello delle altre regioni della nostra area geografica.โ
Unโ area particolarmente interessata alla risistemazione del sistema ferroviario regionale รจ quella del Polesine e del capoluogo Rovigo. I problemi principali riguardano la costante riduzione degli Eurostar che effettuano fermata a Rovigo: ormai esistono due soli Frecciargento da Roma (a cui si aggiungono 2 Intercity), oltre ai collegamenti Est-Ovest, da Verona in direzione di Chioggia e viceversa. Questโultima situazione si presenta drammatica vista la grande quantitร di pendolari che frequentano queste tratte ferroviarie e vista lโinefficiente organizzazione degli orari: non esiste un treno Legnago-Adria diretto, il cambio obbligato a Rovigo rimane senza coincidenze a breve anche dopo lโinserimento dellโorario cadenzato, il che ha portato i tempi di percorrenza a 2 ore, per una distanza di appena 65 km.
Lungo i 96,6 km che collegano Verona a Rovigo i disagi sono allโordine del giorno, con poche corse, mezzi obsoleti, ritardi ed abbandono delle piccole stazioni, viaggiano mezzi con vecchia tecnologia e con tempi di percorrenza lunghi (55 km/h di media) manca ancora il completamento dellโinfrastruttura elettrica nelle tratte Isola della Scala-Cerea e Legnago-Rovigo.
Le occasioni di ritardo delle corse e a volte la cancellazione di viaggi hanno causato enormi disagi e disservizi alla popolazione, generando una disaffezione nei confronti del treno. Secondo i dati diffusi dalla commissione Trasporti della Regione, nel corso dellโultimo anno, la linea Rovigo-Verona รจ tra quelle che hanno collezionato piรน ritardi rispetto al resto dell’intera rete veneta. I convogli hanno viaggiato puntuali solo nell’85% dei casi. A rallentare i trasporti ci sono anche le coincidenze tra le corse, visto che la linea รจ a binario unico.
La situazione รจ uguale, sulla tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo, dove รจ ormai nota la situazione di disagio che i pendolari continuano a subire; unโunica carrozza di 70 posti, affollata da oltre un centinaio di persone. Nelle corse della mattina e soprattutto del venerdรฌ sera, quando numerosi studenti rientrano a Chioggia dalle diverse sedi universitarie, lโimpiego di una sola carrozza non riesce a garantire un adeguato servizio. In queste fasce orarie il sovraffollamento รจ tale da causare svenimenti e malori tra i passeggeri.
Secondo Legambiente, รจ necessario intervenire, mettendo a disposizione un numero adeguato di carrozze per garantire la sicurezza dei viaggiatori.
A proposito di disservizi e materiale rotabile vecchio, il dossier di Legambiente cade a pennello rispetto a due avvenimenti degli ultimi giorni, uno avvenuto sulla tratta Mestre-Adria, dove la littorina a gasolio รจ rimasta senza carburante, costringendo i pochi pendolari rimasti sulla corsa, a proseguire gli ultimi chilometri di viaggio a piedi e lโaltro e lโaltro avvenuto a Badia Polesine, dove allโautore di โA Ruota Liberaโ, Federico Grandesso, รจ stato proibito di salire sul treno con la bicicletta.
โQuesta tratta รจ gestita da Sistemi Territoriali SpA, societร di proprietร della Regione Veneto โ spiega Businaro. โ Non รจ accettabile, in un paese civile, che i pendolari debbano subire costanti disservizi e viaggiare stipati in vagoni vecchi, gelati dโinverno e roventi dโestate, costantemente in ritardo. La Regione Veneto, con la sua azienda strumentale, ha lโobbligo di garantire standard adeguati per tutti i cittadini. Non devono esistere pendolari di serie A e pendolari di serie Bโ.