giovedì, 28 Marzo 2024
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Profughi a Cona: in troppi nella ex base di Conetta

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caserma cona profughiRimane al centro delle cronache riguardanti Cona e le aree circostanti la questione legata ai profughi che continuano ad essere presenti in numero troppo alto presso l’ex base missilistica di Conetta. Risalgono a fine dicembre gli scatti divulgati dagli stessi profughi che mostravano le condizioni poco igieniche e sicuramente poco confortevoli nelle quali erano costretti a stare con letti accatastati uno sull’altro e spazi davvero ristretti in particolar modo in seguito all’arrivo dei profughi che precedentemente erano ospitati presso il Residence Le Mimose di Eraclea. Gli scatti avevano lasciato poco all’immaginazione mostrando come, anche dal punto di vista dei migranti, la situazione stia ormai andando fuori controllo e non si possa più considerare Cona come l’hub principale del Veneziano ignorandone la reale capienza. Il nuovo bando per la gestione dell’accoglienza, che si basa sulla reale possibilità di un’accoglienza diffusa dei profughi sul territorio, infatti prevedrebbe solo 10 profughi per il Comune di Cona, un numero ben diverso da quello reale che attualmente supera i 500.

Attualmente l’accoglienza viene seguita dalla cooperativa che si occupa della gestione del’ex base ma senza dubbio le recenti festività natalizie hanno dato modo anche ai cittadini di Cona e dei paesi circostanti di conoscere meglio queste persone attraverso delle celebrazioni eucaristiche che si sono tenute in inglese appositamente per coinvolgere anche i profughi alle quali si sono legati anche dei momenti di convivialità che hanno permesso di comprendere meglio le esigenze dei migranti e la loro situazione, senza dubbio non facile, lontani dal loro paese e in molti casi dai loro affetti più stretti. Il coinvolgimento della popolazione e dell’unità pastorale, sebbene rappresenti un grande passo avanti verso una maggiore accoglienza e comprensione della situazione dei migranti, senza dubbio non può risolvere questa problematica così complessa che ormai da mesi vede impegnate le istituzioni, in particolare l’amministrazione di Cona, nel gestire al meglio l’accoglienza che sempre più necessita di una revisione della distribuzione dei migranti in funzione delle potenzialità del territorio.

Già lo scorso dicembre Mauro Armelao, vicepresidente nazionale del sindacato di polizia Ugl, avvisava “L’ex base di Conetta è oramai stracolma di profughi. Non è una novità che all’interno vi siano state delle problematiche di convivenza tra ospiti di diverse nazionalità, ma una cosa è certa, e lo diciamo senza dubbio di smentita, per noi la base deve essere chiusa nel più breve tempo possibile. E’ assurdo e pericoloso poter pensare che in caso di bisogno (risse, ecc) solamente due operatori della volante proveniente da Chioggia e altri due della radiomobile dei carabinieri possano intervenire all’interno dell’ex base per sedare magari una rissa tra immigrati, come accaduto poco tempo fa, senza farsi male e senza rischiare la propria vita”.

Martina Celegato