mercoledì, 24 Aprile 2024
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Montagnana: fusione a tre, avviato il percorso

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Montagnana fusioneQuando si parla di fusione non si pensa solo ad Este ed Ospedaletto Euganeo. In ballo, e i lavori sono avviati, c’è anche il percorso di avvicinamento tra Casale di Scodosia, Urbana e Merlara. Un Comune da 9.700 abitanti esteso su 50 chilometri quadri. Ma, soprattutto, una scelta che porterà in un decennio una somma pari a 10,5 milioni di euro nel territorio. Sono questi i numeri su cui punteranno i sindaci di Casale di Scodosia, Urbana e Merlara per spingere i rispettivi cittadini verso la fusione dei tre enti.

Le amministrazioni si sono ritrovate già più volte nella sede del Comune capofila – Casale di Scodosia – assieme ai vertici di Anci e ai responsabili che cureranno la campagna comunicativa che correrà assieme all’iter di fusione. Hanno partecipato anche i sindaci di Castelbaldo e Masi, forse pronti ad aggregarsi in un secondo momento. È stato innanzitutto dettato un cronoprogramma di incontri formativi per le comunità, per evitare polemiche e ritardi sul fronte della comunicazione come quelli denunciati ad Este nella fusione con Ospedaletto Euganeo: con febbraio tutti i consigli comunali hanno portato in assemblea l’analisi dello studio. Successivamente verranno programmati incontri con i cittadini in ogni Comune, oltre ad altri eventi con categorie economiche ed associazioni. Volantini e portali online sono inoltre prossimi ad essere distribuiti ed avviati.

A marzo si vuole già organizzata una conferenza di bilancio del percorso e un momento mediatico- popolare dedicato a tutte e tre le comunità. “La fusione fa la forza» e «+ servizi, – costi e = identità” sono i motti che stanno per essere lanciati, ma molto più forti sono le cifre che stanno alla base dell’ipotesi di fusione. A partire da quel +40% di trasferimenti statali, che si tradurranno in 899 mila euro all’anno, 8.999.000 in un decennio. È stato inoltre stimato un risparmio annuale di 104.500 euro. Nel primo triennio la Regione garantirà anche un bonus di 600 mila euro. I 10 milioni di euro di soldi nelle casse dell’eventuale “super Comune” vengono dunque superati. “È come dire che basta questa operazione per pagare il 75% delle spese del personale per coprire gli ammortamenti di tutti i debiti”.

Nicola Cesaro