giovedì, 7 Dicembre 2023
 
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Referendum Trivelle, anche Rovigo dice sì per il no alle trivellazioni

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trivelleSi è costituito il 2 marzo a Rovigo, presso la sede del WWF, il Comitato provinciale polesano per il Sì al referendum contro le trivellazioni in mare per l’estrazione di idrocarburi.

Il comitato comprende associazioni ambientaliste e gruppi di diversa estrazione, tra cui WWF, Legambiente, Comitato Diritto alla Città – Rete dei Comitati cittadini, Medici per l’Ambiente, Slow Food, Comitato polesano Acqua Bene Comune, Rete Studenti Medi, Comitato polesano per la Costituzione, Collettivo Out.On, Comitato provinciale per la Scuola della Repubblica, Associazione Libera e la Lipu di Rovigo.

Il referendum chiamerà i cittadini a decidere se procedere verso le energie rinnovabili e la conversione ecologica o regredire all’uso dei combustibili fossili, che, secondo le associazioni ambientaliste, minaccerebbero di devastare i mari e il paesaggio, compromettendo un settore altamente strategico per l’Italia come quello turistico così come quello della pesca.

Si voterà il 17 aprile e l’obiettivo del Comitato sarà quello di mobilitare quanti più elettori e di garantire il raggiungimento del quorum. “Buttare al vento denaro pubblico puntando a far fallire il referendum è un atto irresponsabile – si legge sul comunicato stampa diramato dal Comitato – che grava su questo governo e sulle forze politiche che lo sostengono.”

Tutti i presenti si sono impegnati, anche attraverso i propri gruppi, a supportare la campagna referendaria, facendo opera di informazione e divulgazione del materiale di propaganda. Oltre che attraverso i tradizionali banchetti informativi, ai volantinaggi e all’uso della Rete, si è deciso di sostenere la campagna di informazione anche puntando ad organizzare in città almeno un convegno sui temi del referendum nel quale possano emergere le ragioni per votare Sì.  “È necessario rompere il “muro di silenzio” innalzato intorno a questo referendum che, insieme all’anticipazione della data del voto e alla negazione dell’election day, rischia di farlo fallire negando l’esercizio democratico e sperperando così ingenti somme di
denaro pubblico.”

 
 
 

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